domenica, febbraio 28, 2010

C'è del marcio nella scuola elementare

Se un bambino di sette anni, in seconda elementare, si deve trovare a mettere come titolo al compito per lunedì "Mappa Reticolare dell'Unità Didattica di Geografia", per parlare inoltre di eventi naturali ed eventi antropici, c'è qualcosa che non funziona.
Ora capisco perché non si chiama più scuola elementare e, soprattutto, perché arrivano alla maggiore età col vocabolario (ed il cervello) di un macaco.

lunedì, febbraio 22, 2010

Liste Pulite

D. «Signor Vattimo, ma lei candiderebbe Tartaglia?»
R. «Lo farei se avesse altri titoli oltre ad aver tirato il Duomo in testa al Cavaliere, anche se tutto sommato… anche quello mi sembra un merito.»
Gianni Vattimo è "filosofo" ed europarlamentare dell'Italia dei Valori (anche se non voterà per la Bresso alle regionali perché dice che Di Pietro non è marxista-leninista).
Poi dici la fuga di cervelli. Se sono questi...

(Via Camelot)

domenica, febbraio 21, 2010

Il Travaglino sul Pisello

Poverino, s'è offeso. Dice che così non si può più andare avanti, dice che per ben una volta un altro essere umano (anzi, orrore!, erano in due) ha osato contraddirlo in diretta durante uno dei suoi sermoni. Dice che non ha alternative: se succede di nuovo dovrà alzarsi e andarsi a fumare una sigaretta di fuori, lui non accetta uno schifo simile. Dice che - assurdo! - hanno tentato di squalificarlo come persona! In diretta! Sulla RAI!
Inconcepibile. Inaccettabile. Brutti, cattivi, non vi parlo più, gné-gné.

Se non fosse una cosa estremamente seria ci sarebbe da sbellicarsi dalle risate nel sentire il monologhista fascista Travaglio incazzarsi perché qualcuno tenta di "squalificarlo come persona", tra l'altro rinfacciandogli cose verissime ("fatti", come ama chiamarli lui, solo stiracchiate ed adattate allo scopo proprio come fa lui). Qualcuno faccia il piacere di fare il conto degli insulti diretti alle persone dei quali sono infarciti i suoi interventi preconfezionati sia in diretta TV che sui blog dell'associazione manettara "Chiarelettere" (quella che è editrice anche di Beppe Grillo, tanto per rimanere in tema): a me non va proprio di ravanare in quella fogna, ma sono sicuro che ne uscirà fuori un bel campionario. Squalificarlo come persona. Tzé!

mercoledì, febbraio 17, 2010

Vediamo se hanno le palle

"Si muovono i pm dell'Aquila", minaccia il Corriere della Sera come se un'orda di Lanzichenecchi fosse alle porte o se un inimmaginabile Balrog stia per uscire dal suo buco millenario per divorare l'umanità.
Bene, il ventilatore caricato ad escrementi gira sempre più veloce; ma vediamo se questi "eroi" hanno le palle: se trovano irregolarità (secondo loro) nella ricostruzione post-terremoto, che vadano fino in fondo e tolgano le case alla gente, ributtandoli nei container che fanno tanto Irpinia.

martedì, febbraio 16, 2010

Bertolaso sputtana Scalfari

E' con estrema goduria che ho letto le risposte che Guido Bertolaso ha dato alle ormai canoniche "dieci domande" di Repubblica, per l'occasione poste da Monsignor Scalfari in persona.
Non avevo letto le domande a suo tempo e non so se Scalfari ne ha pubblicato le risposte sul suo fogliaccio (non mi sporco di certo andando a ravanare in quel buco), ma mentre le leggevo assieme alle risposte mi saliva la carogna per l'assoluta, incommensurabile, fastidiosissima arroganza con la quale il Gran Visir di Repubblica trattava Bertolaso. Ma le risposte di quest'ultimo sono un balsamo per il cuore e la mente e la scomposta reazione del Grande Vecchio non fa che confermare l'ennesima figura di merda di un giornale ormai ridotto ad un ciclostile da centro sociale sfigato.
In più, c'è la conferma che Bertolaso rimane al suo posto nonostante le secchiate di escrementi cui è fatto oggetto. Bene così, è finito il tempo delle soddisfazioni gratuite per certi soggetti che si ostinano a non estinguersi.

venerdì, febbraio 12, 2010

Attacco all'Italia

Altro che la sceneggiata tenuta dai quattro straccioni l'altro giorno davanti all'ambasciata italiana di Teheran: il vero attacco all'Italia sta avvenendo entro i nostri confini, sotto i nostri occhi.
Se c'è una persona che viene automaticamente accostata al Tricolore e all'interesse nazionale (concetto quasi del tutto alieno nella cittadinanza) questi è Guido Bertolaso. Un po' per quello scudetto sempre in bella vista sul maglione "tattico" con bordini tricolore; soprattutto per la sua apparente onnipresenza unita a quell'aura di affidabilità che aleggia a suo favore nell'immaginario collettivo altrimenti diviso su tutto.
I magistrati di Firenze prendendo di mira quest'uomo hanno, di fatto, dichiarato guerra all'Italia (e se non a tutta, certamente a quella che si riconosce nella sua bandiera, una volta tanto strappata agli spalti di uno stadio); un gesto odioso e, soprattutto, inutile visto che la storiella della corruzione in salsa pre-elettorale non se la beve più nessuno.
"Avviso di garanzia sui giornali, perquisizione spettacolare e raccontata dai media, pubblicazione di intercettazioni che non potrebbero essere rese pubbliche, contestualizzazione delle intercettazioni in modo ambiguo, per forzarne l’interpretazione contro Bertolaso, accostamento nei titoli e nei sommari di giornali e Tg delle intercettazioni dei due sciacalli che ridono dopo il terremoto pregustando una possiblità di business con il nome di Bertolaso, per suggerire un accostamento a lui". Le parole di Antonio Palmieri descrivono perfettamente le armi - spuntatissime - utilizzate anche stavolta dal braccio armato della politica-che-non-c'è, magistrati corrotti e telecomandati con l'aiuto di giornalisti anch'essi corrotti e telecomandati, contro le istituzioni stesse di questo Paese, mai fragile come ora.

AGGIORNAMENTO DEL 16/02/2010: La strategia è ormai evidente: visto che non riescono ad ingabbiare Berlusconi, hanno deciso di togliere di mezzo tutto il PdL in una patetica riedizione di Mani Pulite. Facciano pure, se è la guerra che vogliono.

giovedì, febbraio 11, 2010

I mercanti cacciati dal tempio? Macché.

Quando ho letto il titolo ho avuto un sussulto: "possibile?" mi sono detto. Poi, leggendo l'articolo, sono tornato sulla terra.
Ne avevo accennato qualche giorno fa, la storia è il reparto "halal" nella Coop di Roma Casilino presentata dal gigante rosso come "per tutti", con tanto di promozione attuata sul posto da donne velate. L'ultima genuflessione gratuita e non richiesta nei confronti dell'Islam.
Beh, il titolo è fuorviante: la "rivolta" c'è stata, ma non quella che avrebbe dovuto essere. Sono solo gli animalisti che parlano di "animali torturati" e protestano. Poveretti. Se solo capissero, nella loro ignoranza, che prima degli animali vengono gli esseri umani e la loro storia, la loro cultura, le loro tradizioni, il loro diritto alla cittadinanza e all'identità, rovescerebbero i banchetti nel tempio del comunismo-consumismo non già per leso diritto dell'animale a morire con un chiodo in testa piuttosto che sgozzato, quanto per un ulteriore passo avanti dell'invasione dell'Occidente.

mercoledì, febbraio 10, 2010

La grande bugia dell'oppressione israeliana contro i cittadini arabi

Un sondaggio, si sa, vale più di mille parole. Soprattutto se il sondaggista è ritenuto "serio" e se le parole sono spesso al vento.
Il Pew Research Center ha chiesto in giro per il mondo islamico quanto gli ebrei (non Israele, gli ebrei) stiano "antipatici", per usare un eufemismo; beh, si viaggia su numeri quasi a tre cifre, si va dal 95% dell'Egitto al 98% del Libano. Rimanendo in stati islamici ma fuori dal mondo arabo, si va dal 60% dei nigeriani al 78% dei pachistani.
Ma la "scoperta" viene proprio da Israele: gli arabi israeliani sono i musulmani che meno odiano gli ebrei, infatti solo il 35% si dichiara ostile, mentre ben il 56% ne da un giudizio positivo. Il che significa semplicemente che quanto si va cianciando in giro sul "regime oppressivo" cui sarebbero sottoposti gli arabi israeliani non corrisponde a realtà e configura l'ennesima azione di propaganda antisemita.

Fonte: InformazioneCorretta.com

lunedì, febbraio 08, 2010

Venerdì, astinenza al supermercato

E' venerdì. Il reparto macelleria dell'ipermercato è mezzo vuoto, poca merce nei frigoriferi; due giovani seminaristi, Bibbia alla mano, distribuiscono volantini che spiegano l'iniziativa della catena di supermercati in omaggio alla tradizione cattolica, che in quel giorno prescrive il digiuno dalle carni. Un poster appeso al soffitto, sotto al logo per negozio, recita: "Da oggi il digiuno del venerdì è per tutti!".

Come? Non è possibile? E la sensibilità dei musulmani? E i diritti dei laici? Eh no, tutto vero.

sabato, febbraio 06, 2010

Fuori un altro

Per fortuna si autodistruggono liberando il mondo da questa incresciosa incombenza. L'ultimo della fila è un altro degno rappresentante della Corte dei Miracoli di Di Pietro, Beppe Grillo & Co., lo "spione" Genchi.
Che contasse balle s'era già capito a pelle fin da quando s'è saputo della sua esistenza; ma oggi s'è avuta la conferma definitiva che ci troviamo di fronte all'ennesimo mitomane che clona le perle dei ghost writers di Travaglio. L'ultima "bomba" dell'uomo-che-sa-tutto (lo dice lui) è che - rullo di tamburi... - l'attentato a Berlusconi è stata un'invenzione, una sceneggiata, una cosa "non vera", e per provarlo ha sciorinato al congresso del suo burattinaio  una spettacolare sequela di scempiaggini degna a malapena di un ragazzino brufoloso che si diletta di complottismo. Salvo poi dire di essere stato frainteso, ovviamente: lui parlava "da poliziotto", parlava della scorta.
Dal minuto 5:40, qui sotto, facciamoci due risate finché siamo in tempo: che 'sto tizio, dopo oggi, non lo vedremo più.


venerdì, febbraio 05, 2010

Avatar: un film per spettatori adulti

Meglio tardi che mai, finalmente ho visto Avatar 3D al cinema, il film-evento che ha stracciato ogni record al botteghino e che ha segnato una svolta nel campo del cinema di fantascienza.
Del film si è parlato in tutte le salse, per cui aggiungerò qui solo qualche considerazione personale. Si è detto, ad esempio, che è un film ecologista, panteista, anti-occidentale, terzomondista, politicamente corretto. Tutto vero.
Infatti, se da un lato strappa sinceri moti di stupore per l'incredibile realismo (parlo della versione 3D) ed affascina per la poesia bellissima - ed a tratti sublime - con la quale sono presentati il mondo alieno Pandora e tutti i suoi abitanti (non solo i Na'vi), il contrasto con la rozzezza, l'avidità eletta ad icona, la profonda insensibilità che scivola a tratti nel cinismo, se non nel sadismo, con i quali sono tratteggiati gli esseri umani (i veri "alieni" del film) dipinge un lapidario atto d'accusa nei confronti - evidentemente - dell'Uomo Occidentale, delle sue Macchine, dei suoi Soldi, in definitiva dei suoi valori distorti latori di morte e distruzione indiscriminate e subordinate unicamente alla logica del profitto.
Per carità, anche qui (quasi) tutto vero. Ma c'era veramente bisogno di un altro film-denuncia dell'Occidente contro se stesso, soprattutto in questo momento storico nel quale la crisi d'identità e l'autolesionismo colpevolista sta annichilendo secoli di progresso, favorendo società e culture di fatto ferme al Medioevo, e per di più gratuitamente? Momento storico nel quale la religione pagana dell'ambientalismo è al suo culmine, portando a storture impresentabili e che gridano vendetta di fronte alla Storia ed alla Scienza come il premio Nobel ad Al Gore e la bufala epocale del "global warming" antropico?
Sembra quasi che l'Uomo Occidentale senta l'irrefrenabile bisogno di auto-flagellarsi a prescindere e senza perdere una singola occasione, ergendo totem di volta in volta a forma di indiani d'America, di iracheni, di disabili in carrozzella. Ed è una pratica particolarmente in auge nel luccicante mondo hollywoodiano, probabilmente usata per controbilanciare gli osceni guadagni che personaggi come James Cameron ed aziende come la 20th Century Fox lucrano con operazioni come quella di Avatar (più di 2 miliardi di dollari di incasso in tutto il mondo, a fronte di una spesa di circa 350 milioni tra produzione e promozione). Per carità, niente di intrinsecamente sbagliato. Ma di stridente, sì.
Certamente, a ben guardare il film si presta ad interpretazioni anche diametralmente opposte: l'insinuarsi all'interno di una società sostanzialmente ignara con stratagemmi più o meno subdoli, come il telecomandare un ibrido geneticamente artificiale per gabbare il popolo idiota e piegarlo alle proprie volontà, ricorda molto da vicino l'invasione silenziosa e strisciante della civiltà islamica  nel cuore di quella occidentale, operazione nella quale gli "avatar" sono costituiti dalle donne europee sposate e poi abbandonate (o peggio) e dai loro figli usati poi come grimaldello generazionale per scardinare le società del Vecchio Continente un pezzo alla volta. Ma non è di certo questa l'idea che balena nella mente dello spettatore medio di fronte alla storia di Jake e Neytiri, non ci vuole un genio per capirlo.
Ecco perché Avatar è un film per adulti: per spettatori adulti, a voler essere precisi. Spettatori, cioè, in grado di metabolizzare l'opera di Cameron godendone la bellezza mozzafiato, sentendone le profonde emozioni, vivendone l'incredibile coinvolgimento sensoriale senza però abdicare al messaggio veicolato, evitando quindi di finire per sentirsi un esemplare del virus che infetta l'organismo globale Pandora/Gaia e che ha davanti a sé come unica via d'uscita e di espiazione l'annientamento, culturale e - se non basta - fisico.

Non ci credo

Scusate, ma semplicemente non ci credo. E' ovviamente un risultato fasullo.

mercoledì, febbraio 03, 2010

Ospiti alla Knesset

E' un momento importante, quasi storico, quello che stiamo vivendo con l'Italia ospite al Parlamento israeliano, simile a quello che vivemmo allorché il premier si trovò nella medesima condizione di fronte al Congresso americano.
Viviamolo con l'orgoglio nazionale che è d'uopo e ringraziamo il Cielo di avere a rappresentarci qualcuno che capisce il valore di certe circostanze e le sfrutta a favore di noi tutti.