giovedì, novembre 26, 2009

Beppe Grillo mister Zero Virgola


Grazie al Cielo esiste un mondo reale che non rispecchia minimanente il delirante mondo virtuale dipinto da certe realtà che pretendono di essere universali. Grazie al Cielo personaggi come Beppe Grillo, comico decaduto auto-prestatosi alla politica tanto al chilo, nonostante millantino oceaniche folle di sostenitori, raccolgono in realtà il favore di quattro gatti spelacchiati: un'ipotetica "Lista Grillo", nella rilevazione effettuata da SpinCon, non andrebbe oltre lo 0,6%. Occhio, è una rilevazione fatta via web, quindi, nelle condizioni teoricamente più favorevoli al rumoroso uomo di spettacolo genovese.
Ma già sappiamo quale sarebbe la sua replica urlata dal palco: il "digital divide" impedisce al popolo italiano di diventare popolo della Rete e, di conseguenza, a quello 0,6% di diventare 51%. E il bello è che c'è pure qualcuno disposto a crederci.

giovedì, novembre 19, 2009

Troppo comunista


Neanche i socialisti lo vogliono tra i piedi. Povero Baffetto, a cosa servirà ora?

mercoledì, novembre 18, 2009

Il Pifferaio avvistato dal Corriere


Una volta tanto mi tocca fare tanto di cappello al Corriere della Sera che, lasciati per un momento i panni del giornalismo subdolo e subliminale che lo contraddistinguono, pubblica una perla di Pierluigi Battista che mette il dito nella piaga più purulenta e profonda del giornalismo italiano: l'ipocrisia.
Il ditino alzato a senso unico alternato, l'indignazione centellinata a seconda delle convenienze, la morale telecomandata dalle esigenze elettorali padronali o di bottega: tutte caratteristiche di una società malata nel profondo, composta da individui che partono dal presupposto che il prossimo è fondamentalmente un cretino da abbindolare, e non un proprio pari cui relazionarsi.
Inevitabilmente, a finire nel mirino di una critica di questo tipo non possono essere che quei soggetti che si espongono quotidianamente con gli atteggiamenti sopra descritti. E campione nazionale assoluto in questo sport è il quotidiano La Repubblica.
La storia è quella del colonnello Gheddafi e delle centinaia di ragazze (hostess? escort?) selezionate per la sua serata romana in base alle misure e all'aspetto. E' da giugno scorso che gli attributi degli italiani vengono stracciati minuziosamente con cadenza giornaliera circa il mercimonio della figura femminile che viene perpretato dai potenti maschi, con chiassoso contorno di gossip e cretinate assortiti. E la storia raccontata da alcune delle partecipanti non pare stavolta differente dalle altre. Ad esempio dalle perniciose attenzioni dedicate dai media alle hostess del G8 a L'Aquila, sorvolando sulle serate a Palazzo Grazioli.
Eppure, silenzio di tomba. Tutto bene. Tutto nella norma. Nonostante Gheddafi non sia esattamente un idolo della stampa nostrana. Nonostante si tratti di centinaia di giovani donne usate per una notte e poi ributtate in strada. Nonostante i 50 Euro di compenso pro capite gridino vendetta di fronte a qualsiasi "tribunale" morale, da qualsiasi parte li si guardi. Nonostante tutto.
Eh, ma c'è una ragione. L'avete già indovinata, proprio quella. Non c'entra Berlusconi.

Ipocrisia. Pochezza morale, mentale, civile e deontologica.

Si dirà: ma mica esistono solo il Corriere e Repubblica: nessun media si è "indignato". Vero. Ma siamo alle solite: chi si erge a Moralizzatore Totale deve poi stare attento a farlo sempre, altrimenti quel ditino alzato da strumento offensivo diventa un ridicolo simbolo di convenienza ed arroganza, e si ritorce contro chi lo sventola. Perché se l'unico accenno alla vicenda è un asettico articolo di cronaca, per di più scritto da una donna, c'è veramente qualcosa che non va. Dove sono le Dieci Domande al colonnello? Dov'è l'appello firmato dalla consueta fila di babbioni piagnucoloni? Dove sono le interrogazioni parlamentari? Dove stanno le articolesse di D'Avanzo ed i sermoni precotti di Travaglio?
Forse troppo impegnati a leccare il culo a Saviano, che ha pronunziato il Nome Magico e tutti dietro come i topi della fiaba? Eh.

martedì, novembre 17, 2009

Ossessione


Discussione su Facebook. Lei linka un articolo dell'ANSA dove si presenta il solito studio-sondaggio che elegge a modelli maschili e femminili per gli intervistati rispettivamente Valentino Rossi e Belen Rodriguez. Io non faccio caso al fatto che gli intervistati fossero bambini, leggo solo superficialmente il titolo, mi soffermo più sul commento della mia amica che accompagna il link: si stupisce del fatto che "un evasore" sia un modello da imitare.
Io le faccio sommessamente notare che se qualcuno mi dice "Valentino Rossi", la prima cosa che mi balena nella mente non è Vincenzo Visco, ma un arrivo sul traguardo a pinna impossibile, primo come sempre. Lei insiste moraleggiando a destra e a sinistra, e su e giù.
Poi, mi accorgo del mio fraintendimento, ero convinto che fosse un sondaggio tra adulti: e dico "ma peggio mi sento! e se fosse uscito fuori Goldrake che è un cornuto?"
Lei si offende e mi offende dicendo che mi sto arrampicando sugli specchi.

Ora, questo è uno specchio dei tempi; uno scorcio sul mondo del giustizialismo e del moralismo tanto al chilo, che pretende che persino un bambino si "indigni" per un evasione fiscale. Niente eroi, niente sogni: solo studi di settore, controlli della finanza, processi, galera. Dai quattro anni in su.
Ecco spiegata la ragione profonda del successo dei vari Travaglio, Grillo, Di Pietro, Santoro: l'ignoranza. Buia, abissale, arrogante, inesorabile, ossessiva ignoranza.