martedì, ottobre 31, 2006

Scusi, esimio Professore, possiamo girotondare?

L'appuntamento è per sabato 11 novembre al teatro Vittoria, quartiere Testaccio, Roma; la forma è il "girotondo"; gli ospiti d'onore / promotori sono Rita Borsellino, Paolo Flores D'Arcais, Gherardo Colombo, Antonio Padellaro, Marco Travaglio, Elio Veltri, Giovanni Sartori, Dario Fo e Franca Rame; l'agenda prevede Costituzione, informazione, selezione delle candidature, giustizia, conflitto di interessi, legge elettorale.

D.: Allora? Pronti, massicci ed incazzati? Gliela diamo 'sta spallata da sinistra, a questo governo?
R.: [Pardi] Non scherziamo. Sarà una critica costruttiva sui tanti problemi.

D.: Ma...
R.: Guardi, i Girotondi passano da "movimento contro" a "movimento per".

D.: Ma... ma... dov'è Nanni?
R.: Boh? Gli abbiamo lasciato messaggi, ma non ci risponde. Dicono sia fuori.

D.: Vabbe', ci sarà Paul Ginsborg allora...
R.: No, dice che ha due libri in uscita... uno pare sia un dialogo immaginario tra Marx e John Stuart Mill...

D.: C'è qualcosa che non mi torna... ma fate sul serio o no? Pensate di ottenere qualcosa?
R.: [Vattimo] Boh? Forse si.

Leggere per credere.

lunedì, ottobre 30, 2006

La piramide del complottismo

Raccolgo e volentieri rilancio l'eccezionale post di Sul Terrorismo che, scientificamente e spietatamente, analizza e mette al loro posto i numerosi e coreografici aspetti del mondo dei cosiddetti "complottisti". Un blog veramente tutto da leggere, ovviamente solo per menti aperte.
Per gli altri, le speranze sono strutturalmente al lumicino.

E come ti sbagli!

Puntuale come la morte, ecco arrivare il rinvio a giudizio ad orologeria per Silvio Berlusconi. Non appena il silvione nazionale mette il naso fuori dal buco, non appena conferme esterne dello stato comatoso dell'attuale governo cominciano a piovere anche dall'esterno, ecco calare inesorabile la scure della "giustizia".
Come non farsi venire un legittimo sospetto...
E se alla notizia sommiamo, ad esempio, la richiesta di radiazione di Renato Farina dall'albo dei giornalisti, sempre avanzata da un magistrato, le tinte fosche si consolidano ed una nuova stagione giustizialista col radiocomando si profila ben chiara.

sabato, ottobre 28, 2006

L'ultima preghiera

Romano Prodi ha riunito il governo e la sua "maggioranza" a Villa Doria Pamphili (un bellissimo parco nel cuore di Roma), più di 50 tra ministri, segretari, sottosegretari, vassalli, capipopolo e quant'altro, per tentare di convincere tutti quanti a non abbandonare la barca in vista dell'imminente disastro al Senato, quando la questione di fiducia dovrà passare le forche caudine di Palazzo Madama.
Perché, se anche solo uno di loro non dovesse essere più che convinto, già dalla fine della settimana prossima il governo di "larghe intese" (molto probabilmente con Amato alla guida) potrà cominciare a vedere la luce.
E non basta un Fassino ossessionato che non fa che ripetere che tutto va bene, madama la marchesa. Quando Prodi implora "no ad interessi corporativi", in realtà sta chiedendo alla cosiddetta "Unione" di continuare a fidarsi di lui e del suo governo, nonostante i disastri continui combinati finora. Perché sa benissimo che, finito questo governo, è finito lui. Gli altri, qualche poltroncina o strapuntino sia nelle "larghe intese" che dopo lo troveranno di certo; lui no.

Choc? Che fastidio questa parola...

Entrata ormai a far parte del lessico comune del "giornalese", il termine "choc" (letteralmente "spavento", "scossa"), affettata versione francofona dell'anglosassone "shock", viene abusato giornalmente ogniqualvolta c'è da mostrare qualcosa che "turba profondamente" o "scuote le coscienze". Almeno, questo sarebbe l'intento.
Perché il più delle volte, si vuol far passare per "choccante" (bleah!) roba che, a ben vedere, proprio non lo è. Dalle confessioni ("outing") dei VIP alle uscite di questo o quel allenatore di calcio, dalla ripresa "alla real-TV" fatta passare al TG, alle foto della modella mentre si "buca". Tutta roba di terza serie buona solo per solleticare il guardone feticista che, in misure diverse, è in ognuno di noi.
A volte, però, qualcosa emerge dalla melma. Un nome su tutti: Abu Ghraib. Ma non tanto per le immagini che hanno fatto il giro del mondo (nei film che vediamo tutte le sere c'è ben di peggio), quanto per l'idea stessa del "democratizzatore" che fa il barbaro. Incoerenza, pessimo esempio e vergogna. Ecco il vero "choc", quello delle coscienze.
Ma attenzione. In questi giorni, un nuovo "scandalo" tiene banco nei media: le foto dei soldati tedeschi che si trastullano con ossa trovate in mezzo al deserto afghano. C'è chi si diverte con poco, certamente. Ma da questo a parlare di shock ce ne corre.
Primo perché un conto è torturare gente viva e vegeta, altro è farsi fotografare con le ossa di chissà chi trovate in mezzo al nulla (magari era un antico cimitero che con la guerra non c'entrava nulla); secondo perché non c'è proprio nulla di scioccante in alcuni individui che, forse per esorcizzare forse per pura spacconeria, compiono uno dei gesti più infantili: il farsi immortalare (faccia compresa) in una idiozia simile.
Questa è solo materia per i media ed i benpensanti, che avranno di che stracciarsi le vesti per qualche giorno, piangendo sulla decadenza della civiltà occidentale e sull'ingiustizia delle guerre. Amen.

mercoledì, ottobre 25, 2006

Fiducia sulla Finanziaria

Il ministro per i rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti, ha appena annunciato che il Governo porrà la questione di fiducia sul decreto fiscale. La motivazione è, a suo dire, l'ostruzionismo della Lega.
A ben vedere, il numero di emendamenti presentati (circa 460, tra tutti gli schieramenti) non è certamente proibitivo (nella scorsa legislatura sono stati discussi provvedimenti con migliaia di emendamenti, i trucchi parlamentari per decimarli non mancano di certo). La "voglia di fiducia" pare, quindi, inarrestabile in seno al governo e va di pari passo con un masochistico gusto del pericolo.

martedì, ottobre 24, 2006

Ipse dixit

Così, tanto per rinfrescarci la memoria.

  • 29 marzo 2006: «Non è vero che aumenteremo le tasse. L'abbiamo detto in tutti i modi. E' falso.»
  • 20 ottobre 2006: «La finanziaria? Ho letto le agenzie, sono scontenti tutti, quindi va bene
Ah, be'.

Dàlli all'imbrattatore!

Un sussulto di raro senso civico pare scuotere l'amministrazione capitolina: il prefetto Achille Serra, per mezzo del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, ha disposto il divieto di vendita notturna di bottiglie di vetro in alcune zone del centro storico ed un generale "inasprimento dei controlli" contro il degrado urbano derivante dal comportamento incivile di chi getta cartacce, rompe bottiglie e insozza le strade con i propri rifiuti.
Ma il sindaco Veltroni va oltre, e cavalca: verrà denunciato per danneggiamento chi imbratta muri, saracinesche e portoni con lo spray. Non solo: chi acquista bombolette di vernice spray dovrà essere identificato, ed il gestore che venisse trovato inadempiente a queste norme si vedrebbe l'esercizio a rischio chiusura. Bum.

Non so perché, ma fermo restando che il mestiere del "graffitaro" fatto usando le proprietà altrui (o pubbliche, che è la stessa cosa) è quanto di più odioso ed incivile mi possa venire in mente, al di là del fatto che non dovrebbe esserci bisogno di alcun "sussulto di senso civico" per riaffermare una cosa tanto ovvia, ho paura che cotanto slancio si infrangerà inevitabilmente sul muro (anch'esso imbrattato) dei "diritti" e del garantismo a scartamento ridotto tipico dei nostri sinistri tempi.

L'un contro l'altro armati

Il governo Prodi è alla frutta. Facile analisi, certamente, alla luce degli eventi che ne stanno funestando il cammino (in primis lo "sputtanamento" delle tasse, ma non solo).
Ma non è finita qua. Prodi in prima persona dovrebbe cominciare a cercarsi un comodo paio di pantofole ed a prenotare uno chalet in qualche tranquilla località di villeggiatura, date le voci sempre più insistenti che si levano dalla sua pseudo-coalizione su un suo ormai inevitabile, nuovo e definitivo defenestramento. Non sono tanto le modalità con le quali si concretizzerà ad interessarci ora (si va dalla manovra di palazzo fino al maxi-inciucio con Forza Italia), è interessante focalizzare l'attenzione sulla trasversalità con la quale la voglia di ben servito agita tutte le forze dell'attuale "maggioranza".
A ben vedere, non c'è una sola componente del centrosinistra che non abbia almeno un buon motivo per procedere all'eutanasia politica del suo cosiddetto leader; e se i malumori nella Margherita e nei DS hanno ragioni e radici che affondano nel merito delle scelte operate soprattutto in finanziaria, in materia di giustizia e, in prospettiva, della nascita del partito democratico, i mal di pancia dell'ala massimalista si alimentano proprio delle mire della componente riformista. Esempio lampante di questo conflitto è il "DDL Lanzillotta" (privatizzazione dei servizi pubblici locali), punta dell'iceberg della valanga di analoghi tentativi di privatizzazione che alberga nelle mire dei "moderati"; basta una veloce ricerca in rete per tastare il polso del dissenso che lo circonda a sinistra.
In questo scenario, basta un solo "dissidente" al Senato e la baracca viene giù. Prodi lo sa e, con tutta probabilità, blinderà ciascuno dei provvedimenti a colpi di fiducia sperando che, di volta in volta, l'attaccamento alla poltrona abbia nei suoi compagni di (s)ventura più mordente della coerenza politica. Potrà andare forse avanti qualche mese, ma non di più.
Ma, ovunque si guardi, al centro del mirino c'è sempre lui: Romano Prodi, il bersaglio più facile ed alla portata, dal momento che non rappresenta niente e nessuno (con buona pace delle primarie e compagnia danzante).
In quest'ottica, il sostanziale silenzio dell'opposizione è spiegabile nel lasciar cuocere nel suo brodo la maggioranza fino al logoramento senza possibilità di ripresa; qualsiasi ritorno sulla scena di Berlusconi avrebbe come solo effetto il ricompattare il centrosinistra contro di lui, ed in questo sono maestri.
Avanti così, dunque. Ancora per un po'. Natale è vicino, grazie al Cielo.

domenica, ottobre 22, 2006

Indifendibile Cuba

E pensare che c'è ancora (anche e soprattutto qua in Italia, nel 2006) chi ritiene Cuba un modello di civiltà da importare. Reporters Senza Frontiere pare non essere d'accordo, e sospetto che non siano gli unici.
Certi miti, crescendo e guadagnando consapevolezza, dovrebbero essere destinati a cedere il passo all'onestà intellettuale (e non); l'Isola Che Non C'E', in questo caso, c'è eccome, purtroppo.

venerdì, ottobre 20, 2006

Questione di classe

Commentando l'odierno declassamento dell'Italia da parte delle due agenzie di rating Fitch e S&P, il vicepresidente della Commissione UE Franco Frattini ha dichiarato:

«E' un risultato forse annunciato, che dovrà far moltiplicare gli sforzi perché la Finanziaria sia fortemente riassestata e affinché sia ascoltata la voce del Capo dello Stato che, su alcuni punti, chiede modifiche strutturali»
Ben altra cosa rispetto alle vagonate di letame che Prodi, seduto sulle medesime europee poltrone, spalava sull'Italia e sul governo Berlusconi.

Prossimamente, il "dopo-Prodi"

Gli scricchiolii nel governo stanno diventando schianti.
Si aprono le scommesse: sarà un ritorno alle urne o un dejià-vu?

giovedì, ottobre 19, 2006

Punti di vista

E' sempre interessante constatare come una manifestazione di piazza contro Berlusconi sia una sacrosanta e spontanea espressione democratica contro la madre di tutte le ingiustizie; per contro, una contestazione corale a Prodi è «chiaramente l'opera di una claque organizzata».
La grettezza di questa gente va ben oltre la superbia o l'arroganza: sfiora la convinzione di una superiorità genetica.

mercoledì, ottobre 18, 2006

Crolla la fiducia nel governo e in Prodi

C'era da aspettarselo. Non c'è stata "luna di miele" tra il governo Prodi ed i suoi elettori, ed ora che è passato qualche mese i crudi numeri rivelano la delusione che pervade l'elettorato di centrosinistra.
Il gradimento personale di Romano Prodi crolla dal 58% di luglio al 49% di ottobre, mentre i suoi "detrattori" salgono dal 37% al 48% nello stesso periodo. Ma se allarghiamo il campo all'intero governo, la situazione peggiora: i sostenitori scendono dal 63% al 45%, i critici salgono dal 36% al 52%; segno che, se possibile, c'è chi fa peggio di lui tra i suoi ministri.
Infatti, nella classifica a loro riservata, Tommaso Padoa Schioppa - l'uomo del momento - si attesta al 16° posto con il 51% dei consensi; per avere un'idea dell'abisso nel quale si trova, basti pensare che Tonino Di Pietro si trova al 2° posto col 63%, subito sotto il capolista D'Alema (64%). L'ultimo è Mastella, ma su questo non avevamo dubbi.
Cara CdL, se c'è un momento buono per la spallata è questo. Che volemo fa'?

martedì, ottobre 17, 2006

Ma quest'uomo qua....

...non ha proprio niente di meglio da fare?

sabato, ottobre 14, 2006

Ma Robin Hood era così strabico (o ubriaco)?

Secondo i molti tassometri (esempio) che i giornali online ci propongono da qualche giorno (ora con il "bollino blu" del ministero, chi più chi meno), ecco le "boe" girate le quali la banda Prodi considera ricco un lavoratore, tanto da cominciare ad essere svantaggiato (bastonato) rispetto alla normativa precedente:

Lavoratore autonomo: € 28500,00
Lavoratore dipendente: € 31900,00

Lordi, ovviamente; Euro più euro meno. In entrambi i casi i calcoli sono fatti su un nucleo familiare monoreddito nel quale il padre lavora, la madre e due figli (di cui uno minore di tre anni) sono a carico. Tipica situazione da villone, barca, SUV e festini a base di coca vero?

Ecco la "giustizia sociale" di Prodi, Visco, Padoa Schioppa & C. Oppure, forse, è meglio dire di Diliberto, Pecoraro Scanio e compagnia danzante.

venerdì, ottobre 13, 2006

Ricchi? Poveri?

Non si fa altro che dire che questa finanziaria farà pagare meno tasse al 95% degli italiani (a volte è il 95% delle famiglie, a volte dei contribuenti, ma diciamo che va bene lo stesso). E, cifre alla mano, potrebbe pure essere così. Potrebbe.
Peccato che questi numeri si basano per massima parte sulle dichiarazioni dei redditi passate e sugli studi di settore per gli autonomi e commercianti. E quando salta fuori che, stando ai dati del 2005, un gioielliere guadagna come un maestro elementare alle prime armi, o che un pensionato sociale (500 €/mese) guadagna più della media dei titolari di autosalone del Trentino, o che un ristoratore guadagna la metà di un meccanico; ma soprattutto quando salta fuori che tutta questa gente guadagna molto, ma molto meno(*) di un operaio metalmeccanico qualunque, viene da chiedersi di che cosa si stia parlando. Se lo chiede anche il Conte Visco, dal momento che dice che "sono cose da verificare". (Verificare?! Ma sono dati forniti dall'Agenzia delle Entrate, mica dal salumiere sotto casa!)
Chi è ricco? Chi è povero? Se questa finanziaria "colpisce i ricchi" (ricordiamolo, di fatto sopra i 32000 €/anno lordi, penalizzando mogli e figli a carico, soprattutto se sotto i tre anni - ma questa è un'altra storia), siamo sicuri che colpisca nel segno? Io ho molti, ma molti dubbi.

(*) Questo rapporto Ansa salta fuori con un tempismo che fa pensare: è proprio di oggi la manifestazione dei "professionisti" contro la finanziaria 2007. Ciò non toglie ovviamente nulla alla sua veridicità, mostra solo la manipolazione dei media da parte di chi può farlo.

Carlo Giuliani, l'eroe da nascondere

A Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica, è stata intitolata una sala a Carlo Giuliani, il no-global morto a Genova durante gli scontri del 2001 mentre assaltava una pattuglia dei Carabinieri.
La sinistra massimalista al governo, non riuscendo ad intitolare al suo eroe una piazza in ogni città, lo fa di nascosto all'interno del palazzo del potere; potendosi così gongolare per l'aver finalmente fatto assurgere il teppismo a modello. Bravi così.

giovedì, ottobre 12, 2006

Turbative di mercato

Prodi si presenta in TV e dice che l'Alitalia non arriverà a fine anno; due giorni dopo, il titolo tonfa in borsa e arriva a perdere il 9,12%.

giovedì, ottobre 05, 2006

No TAV, Si TAV, Boh TAV? Ciao, TAV!

«Pur nelle evidenti difficoltà finanziare, la Torino-Lione è per questo governo la priorità delle priorità». Schifani? Berlusconi? Elio Vito? No. A parlare è Enrico Letta, Dl, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio di Romano Prodi.
Lo stesso governo che, da mesi, si disinteressa completamente della questione TAV lasciando cadere inascoltati gli accorati appelli del sindaco di Torino Chiamparino e della presidente della Regione Piemonte Bresso. Lo stesso governo che ha permesso che, a giugno, i cantieri venissero smantellati; lo stesso governo che, oggi, rischia di regalare agli svizzeri l'accesso alla Parigi/Strasburgo/Vienna/Budapest.
Eh già, perché mentre in Italia si balla la becera tarantella no-TAV-si-TAV-trallalero-trallallà, in Svizzera è pronto un progetto alternativo che aspetta solo l'OK della Francia per essere messo in cantiere. E non è detto che, ora, si riesca a convincere i Transalpini che in Svizzera si fanno bene solo cioccolata, coltellini ed orologi, e che le ferrovie le sappiamo fare meglio noi.
Se vogliamo massacrare il nostro commercio col resto d'Europa, continuiamo pure a prostrarci di fronte agli pseudo-ambientalisti a comando, come Pecoraro Scanio ci illustra autorevolmente.

mercoledì, ottobre 04, 2006

Demolizione controllata di una bufala

Ed ora vediamo se i professionisti del fumo (negli occhi e nelle menti) saranno in grado di associare queste immagini ad una fantomatica "demolizione controllata" del WTC.

Buon lavoro, cari complottisti: qui il già superbo lavoro di "Sul Terrorismo" ha toccato il suo apice.

martedì, ottobre 03, 2006

Maggioranza?

E' bastato un solo voto, e neanche contrario. L'astensione de L'Italia dei Valori di Tonino Di Pietro è bastata oggi al Senato per affossare il varo del ddl ammazza-Castelli.
Ecco la "maggioranza" di cui Prodi dispone al Senato, ecco come dovrà barcamenarsi fino all'inevitabile crollo della sua (dis)Unione. Perfino Mastella, che non è certamente una cima, se ne è accorto e dice di essersi testualmente «rotto i coglioni di Di Pietro».
Al momento della votazione risultavano infatti assenti tre senatori della IdV, tutta la combriccola geriatrica di quelli "a vita" ed un altro senatore appartenente oggi al Movimento Italiani nel Mondo, ma ex-IdV pure lui. Si profila una bella lotta intestina tra mezze tacche, chissà che non sia la scintilla.
Auguri, Presidente: buona pedalata!

Il Conte Visco

Come? Restituire? Ma allora si è tolto? Strano... ci era parso di capire che questo governo non avrebbe aumentato le tasse, ci era parso di capire che Berlusconi, quando ci ammoniva in tal senso, era un "delinquente politico"... Cosa ci è sfuggito? Forse un voto troppo a sinistra?
Speriamo che non tutti abbiano gettato nell'immondizia quel simpatico cartello che era appeso a molti colli, qualche mesetto fa...

lunedì, ottobre 02, 2006

Abu e Vica

Se nei confronti di Abu Omar i magistrati nostrani avessero dimostrato la medesima superficialità (incompetenza?) che hanno avuto nei confronti della bambina bielorussa, forse oggi avremmo un terrorista in meno in circolazione ed una bambina felice in più. Forse, eh.