No TAV, Si TAV, Boh TAV? Ciao, TAV!
«Pur nelle evidenti difficoltà finanziare, la Torino-Lione è per questo governo la priorità delle priorità». Schifani? Berlusconi? Elio Vito? No. A parlare è Enrico Letta, Dl, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio di Romano Prodi.
Lo stesso governo che, da mesi, si disinteressa completamente della questione TAV lasciando cadere inascoltati gli accorati appelli del sindaco di Torino Chiamparino e della presidente della Regione Piemonte Bresso. Lo stesso governo che ha permesso che, a giugno, i cantieri venissero smantellati; lo stesso governo che, oggi, rischia di regalare agli svizzeri l'accesso alla Parigi/Strasburgo/Vienna/Budapest.
Eh già, perché mentre in Italia si balla la becera tarantella no-TAV-si-TAV-trallalero-trallallà, in Svizzera è pronto un progetto alternativo che aspetta solo l'OK della Francia per essere messo in cantiere. E non è detto che, ora, si riesca a convincere i Transalpini che in Svizzera si fanno bene solo cioccolata, coltellini ed orologi, e che le ferrovie le sappiamo fare meglio noi.
Se vogliamo massacrare il nostro commercio col resto d'Europa, continuiamo pure a prostrarci di fronte agli pseudo-ambientalisti a comando, come Pecoraro Scanio ci illustra autorevolmente.
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