mercoledì, dicembre 13, 2006

Canti di Natale a scuola? No, sono offensivi.

Ecco, la melma nauseabonda del politicamente corretto ha ricoperto anche un asilo di Bolzano nel momento in cui si è deciso di non fare la tradizionale recita di Natale per "non offendere gli extracomunitari non cristiani".
Curioso il concetto secondo il quale non vanno "offesi" gli extracomunitari, ma si possono tranquillamente "offendere" i propri concittadini. Perché delle due l'una: o la regola vale per tutti, o ci sono due categorie di "non-cristiani", la seconda della quale è privilegiata, in quanto comunque credente. E tutti quei poveri italiani non credenti (o sedicenti tali) che si devono sorbire "Tu scendi dalle stelle", telecamera alla mano, e che devono pure applaudire? Cos'è, non sono degni di "protezione"? Dovranno forse ringraziare l'immigrato credente (in altra direzione) per l'essere stati salvati da cotanta tortura psicoreligiosa?
Ma c'è di peggio. Se sommiamo al cancro della sottomissione al diverso anche la metastasi dei metodi "educativi" in auge nelle nostre scuole, ecco che il quadro è completo. Oggi un mio collega ha raccontato di come nell'asilo della sua bambina analoga decisione è stata presa non per "non offendere" i musulmani, ma per (parole sue, anzi, loro) "non introdurre un elemento di competizione e non stressare i bambini con l'ansia da performance".
Ecco, il suicidio sociale del quale ho già parlato in passato è tutto qua, mostrato in tutto il suo splendore.

lunedì, dicembre 11, 2006

Prodi e il dissenso: piccola lezione dal Professore

E' interessante notare come Romano Prodi, nel solco del più bieco vittimismo in salsa sinistroide, consideri un «preoccupante degrado», roba da «paese incivile», la contestazione a suo carico avvenuta al Motor Show di Bologna.
Tralasciamo la solita solfa sulla claque (questa volta contro di lui, altre volte a favore di Berlusconi), che parrebbe essere - secondo lui - l'unico sistema conosciuto nel centrodestra per esprimere dissenso; quel che preoccupa (sul serio, stavolta) è un uomo che non accetta, che si stupisce (o che lascia intendere in questo senso) che quasi si schifa per il fatto che un gruppo di persone abbia osato fischiarlo.
E che si pavoneggia come uno che «ha capito tutto alla prima occhiata», uno che non lo freghi insomma, men che meno quei quattro pecoroni della CdL: se lo contesti, sei palesemente pagato da Arcore per perpretare un attacco alla democrazia; se scendi in piazza, hai il Cayenne Turbo, il Rolex e sotto sotto anche la camicia nera; se protesti, e soprattutto se lo fai faccia a faccia con lui medesimo, lo fai per difendere i tuoi interessi capitalistici e corporativi concretizzati in privilegi ai danni del popolo. E lui c'è arrivato prima di tutti.
Ma siamo sicuri che quelli del Pse hanno capito con chi vorrebbero aver a che fare?

martedì, dicembre 05, 2006

Azione e reazione

Mario Scaramella si dice pronto a fare i nomi dei politici coinvolti nei loschi affari col Kgb? Paolo Guzzanti si appresta a spiattellare alla stampa come stanno veramente le cose? Scatta provvidenziale l'avviso di garanzia per traffico di immondizia.
«La calunnia è un venticello...», si cantava nel Barbiere di Siviglia.