Zero, ovvero il complottismo colto
Ci risiamo, puntuale come la dichiarazione dei redditi ritorna l'orda complottista al suo meglio, stavolta sotto forma di "panel" mondiale di autorevoli capoccioni che, una volta di più, si sperticano in acrobazie mentali per cercare di dimostrare l'indimostrabile.
Certo, cambiano gli adepti, cambiano i blasoni ed i doppi e tripli cognomi, ma il vertice rimane sempre quello: Giulietto Chiesa. E, a ben vedere, non cambiano le modalità di propagazione di questa infezione: la stampa allineata e acefala.
Stamattina è stato il Corriere della Sera, per mezzo dei suo sito Internet, a farmi tornare indietro di qualche anno: questo articolo-spot, incominciando con un "Dunque, ecco la verità" e sapientemente messo nella sezione "Esteri" e non "Spettacoli e Cultura", ci delizia con la buona novella della nascita di "Zero", polpettone complottista scritto a duecento mani dalla crema dell'intellighenzia mondiale, economisti, sacerdoti, scrittori, filosofi, giornalisti e cuochi. Tutti concordi nell'individuare Bush (o giù di lì) il vero responsabile degli attacchi dell'11 Settembre; ma non perché - come un lettore superficiale ed ingenuo potrebbe presupporre - con la sua politica imperialista avrebbe ridotto alla disperazione i 19 kamikaze, ma perché le torri Bush se l'è proprio tirate giù da solo. Con l'aiuto degli ebrei, ovviamente.
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