Nessuna scaramanzia
Alla fine Veltroni ha preso atto della realtà e, terminato l'estenuante tour elettorale nelle 110 province italiane, dismette le trionfalistiche previsioni di vittoria (peraltro mai supportate dai numerosissimi ed eterogenei sondaggi che, in barba alla par condicio, continuano a circolare) e scrive a Berlusconi, prossimo Presidente del Consiglio, "raccomandandolo" di essere "leale alla Costituzione".
Ora, al di là della strumentalità e della teatralità della mossa, in puro stile veltroniano, la "lettera" significa due cose: da un lato, come già detto, l'implicita ammissione della sconfitta e di questo si da atto a Veltroni; dall'altro, un ultimo, forse disperato tentativo di imporre una "superiorità morale" sull'avversario tale da recuperare qualche consenso.
Speranza alquanto vana, se si tiene conto che il testo della lettera è, in fondo, un chiaro atto d'accusa a Bossi e, di conseguenza, alla Lega; e l'elettorato del Nord, così faticosamente rincorso dal Pd nei giorni scorsi, non ne sarà certamente contento.
Nessuna scaramanzia, quindi: il centrodestra ha vinto, ed ha vinto alla grande. Finalmente lo ammette anche Veltroni.
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