domenica, aprile 20, 2008

La falsa partenza

Era il 3 marzo del 2006 quando il direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli, con un'azione alquanto inusuale per un grande giornale nazionale, fece quello che all'epoca venne definito, in un'orgia anglofona, "outing" e "endorsement": a poche settimane dal voto espresse pubblicamente il suo sostegno per Romano Prodi, attirandosi non poche critiche a cominciare dalla stessa redazione di via Solferino.
Le cose andarono come sappiamo, Prodi scippò il Governo con le elezioni più controverse degli ultimi decenni e dopo soli diciotto mesi di agonia crollò, e con lui il sogno di quella "democrazia normalmente antiberlusconiana" da Mieli preconizzata.
Oggi, a distanza di due anni, il Nostro ci riprova e l'enrdorsement, stavolta post-elezioni, è per il governo ombra annunciato da Veltroni dopo la scoppola elettorale. Purtroppo, oggi come allora, la visione politica di Mieli appare in tutto il suo affanno.
Nel 2006 il tutto sommato scarno editoriale criticava i cinque anni di governo Berlusconi utilizzando argomenti per lo più degni di Di Pietro mentre assolveva Fini e Casini ed osannava Prodi, D'Alema, Fassino e Bertinotti; ma aveva un punto d'appoggio certo, il termine "centrosinistra". Che, pur rappresentando politicamente un obbrobrio (l'Unione di allora fu la più fallimentare esperienza politica a memoria d'uomo), aveva un'identità complessiva chiara e ben definita: tutto ciò che si trovava alla sinistra di Casini, Casini escluso.
Oggi, il più corposo articolo - intitolato "La vera partenza" - non ha nemmeno quella stampella: il centrosinistra non esiste più, il Pd è un ectoplasma in fibrillazione, la sinistra-sinistra è scomparsa dal Parlamento e si prepara a bruciar pneumatici per le strade. E Mieli non trova di meglio che rifugiarsi in un'improbabile analisi della "compostezza" con la quale Veltroni avrebbe assorbito il colpo, pari forse solo alla sicurezza con la quale parlava di rimonta prima del voto. Non come succedeva in passato, quando lo sconfitto di turno (una volta l'uno, una volta l'altro) urlava e si dimenava per mesi o anni prima di farsene una ragione; no, stavolta è nata una nuova Repubblica! Nonostante i residui rigurgiti "raccogliticci" e le "accozzaglie protestatarie" che tuttora inquinano il centrodestra, Veltroni saprà confermare il suo "coraggio" espresso da quel suo "corro da solo" che tanto bene portò al nostro Paese e riuscirà nell'impresa di entrare nei libri di storia assieme alla sua creatura politica, sconfitta, tutto sommato, a causa dei videoplagi di Barack Obama e dei Village People e, soprattutto, grazie al libro di Giulio Tremonti.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

sarebbe ora di relegare ad una "direzione ombra" questo sedicente giornalista...

Anonimo ha detto...

È dal 1974 che il Corriere della Sera, ex nostro foglio di famiglia, trasformatosi in Corriere della Serva, si è promosso (pessimo) surrogato dell'"Unità" di fallimentare memoria.
Nel caso, assai improbabile, ci tormentasse un irrefrenabile bisogno di leggere fregnacce sinistre le edicole dispongono di fogli originali DOC assai più quotati dei loro acrobatici surrogati.

Anonimo ha detto...

Bravo lupettoblu, è questo il modo migliore per dimostrare come la sinistra faccia ridere.
Ti si fa notare come non esista più la sinistra, come la campagna elettorale sia stata plagiata...e tu? Critichi il giornalista.
W la sinistra democratica e rispettosa =D eheheh

Anonimo ha detto...

Non mi sembri affatto uno stupido... perchè sei berlusconiano? Guarda, te lo chiedo seriamente, mi incuriosisce capirlo. Io sono un'elettrice arcobaleno, condivido molte delle cose che hai scritto su Grillo e Veltroni.

Polìscor ha detto...

Cara "Anonima elettrice arcobaleno", nella mia antropologica inferiorità - della quale mi scuso, non è colpa mia, m'hanno fatto così - mi permetto di consigliarti questa lettura: http://www.internetbookshop.it/code/9788830422650/ricolfi-luca/perche-siamo-antipatici?.html
Lì dentro c'è la risposta a tutte le tue domande ;-)