C'è chi muore pestato più di altri
Sono due settimane che i giornali, i salotti televisivi, i blog, i settimanali ci ricordano, ininterrottamente, quant'è incivile, quant'è brutale, quant'è esecrabile il pestaggio fascita veronese che ha ucciso Nicola Tommasoli. E giù sermoni, moralismi, invettive, stracciamenti di vesti, fiaccolate, scandalismi, equivicinanze ed equidistanze politicamente corrette, in perfetta sincronia e contro-sintonia con le recenti elezioni, ché l'Italia è sull'orlo della deriva nera.
Ma il povero Tommasoli non è stato il solo.
Ieri, 8 maggio, a Genova - a due passi da piazza Alimonda - il suo "pappa" ha pestato a sangue ed ucciso Violeta, un'immigrata rumena diciannovenne rea di non guadagnare abbastanza battendo i marciapiedi. Gheorghe Tanasa, questo il nome del trentaduenne assassino e convivente, quando l'ha vista rincasare già alle due del mattino con pochi soldi in tasca l'ha massacrata di calci e pugni spezzandole alla fine il collo.
Ma Gheorghe Tanasa non è fascista, Violeta non era un mite lavoratore colla coda di cavallo e tutti e due non erano, in fondo, che due rumeni: e così nessun giornale, nessun salotto televisivo, praticamente nessun blog (tranne Orpheus), nessun settimanale ce lo sta ricordando già a meno di ventiquattro ore di distanza. Se mai l'hanno fatto.
**UPDATE** - Se poi si scopre che il pestaggio fascista di verona non era fascista ma "solo" un pestaggio, il cerchio è chiuso. Ma il sermone, ormai, è già andato in onda.
(Grazie a Sul Terrorismo per la foto di Tommasoli)
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