venerdì, maggio 30, 2008

Malati di Sindrome del Pigneto

Chi non ha vissuto gli anni '70 non può certamente capire quello che sta succedendo in questi giorni all'Università la Sapienza di Roma. E i primi a non poterlo capire sono proprio loro, gli studenti. Anche quelli che andrebbero scritti tra moltissime virgolette, quelli dei "collettivi", quelli di sinistra, i militanti.
Quelli che stanno instaurando un clima di terrore nell'Ateneo: o ci si piega alle loro logiche fasciste, illiberali, violente e antidemocratiche oppure "so' cazzi tua". Quelli che impediscono al Papa di parlare ma che invitano e coccolano gli imam e Ahmadinejad. Quelli che impediscono a Roberto Fiore di parlare ma che da decenni occupano (anzi, okkupano) ogni angolo di quel posto. Quelli che sequestrano il Preside della Facoltà di Lettere (da sempre il covo più profondo "de quelli de sinistra", con quella scalinata sempre ingombra di bivaccanti code di cavallo, kefiah al collo, capelli rasta, borse di pelle scamosciata altezza ginocchio, barbe incolte, occhialetti tondi e stracci vari) e che lo minacciano mentre cercano di sfondare la porta della stanza dove il poveretto aveva trovato riparo. Quelli che sono "non violenti", quelli "buoni", quelli "bravi", quelli "onesti". Quelli là.
Non possono capire cosa sta succedendo perché sono sbarbatelli con la puzza di latte, coccolati troppo da famiglie benestanti ma sfasciate, annoiati da un mondo che li rifiuterà come inutili e contro il quale preventivamente ed ottusamente si scagliano, tirandosi sui piedi una zappa da una tonnellata.
Ma non aspettavano altro, loro, per mettere in scena quello che tante volte hanno sentito dire da chi, ex-sessantottino ora alle prese col mutuo e con la quarta settimana - quando non con due figli adolescenti che gli rendono pan per focaccia, ha raccontato loro sotto forma di gesta eroiche di liberazione dal giogo borghese e fascista.
E un bel pezzo della società invece di emarginarli come meriterebbero, li supporta, li fomenta, li giustifica. Costruisce loro intorno un inesistente clima da nuovo Ventennio (se solo sapessero!), li fa incazzare (che poi non è difficile, frustrati come sono) con sceneggiate mediatiche come quella del Pigneto e poi lascia che si sfoghino per poter poi gridare all'emergenza democratica col ditino puntato e giustificare così la propria inettitudine esorcizzando l'inevitabile scomparsa con disonore che ha di fronte e che è - grazie al Cielo - già a buon punto. L'Italia non può permettersi simili giochetti.
Come diceva Ennio Flaiano, "il fascismo è costituito da due grandi gruppi: i fascisti e gli antifascisti". I primi sono scomparsi massicciamente da sessantacinque anni e definitivamente da trenta, i secondi purtroppo sono scomparsi solo dal Parlamento, ma fuori vengono ancora coltivati con amore.

[Immagine tratta da: mauropiadi.splinder.com]

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