giovedì, gennaio 28, 2010

Recupero sociale


«Se è vero, come dice il premier e la nostra indagine di qualche mese fa conferma, che episodi di criminalità coinvolgono in percentuale maggiore gli immigrati clandestini, allora occorre lavorare per regolare da subito la situazione di tanti immigrati presenti nel nostro territorio». Parola di don Giancarlo Perego, direttore della Fondazione Migrantes (Cei).


E certo: come per magia, basta una finiana "patente di regolarità" per trasformare istantaneamente un delinquente in un cittadino modello.
Come abbiamo fatto a non pensarci prima?

2 commenti:

Eleonora ha detto...

«Le nostre statistiche dimostrano che le percentuali di criminalità di italiani e stranieri sono analoghe, se non identiche». Il segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata, commenta così le frasi pronunciate dal premier Silvio Berlusconi a Rosarno su clandestini e criminalità che hanno suscitato non poche polemiche tra maggioranza e opposizione...


Sono bravi ad inventarsi balle.

Polìscor ha detto...

Più che di balle, si tratta di manipolazione di cifre: come qualche tempo fa ci fu chi si beava del fatto che "solo il sette per cento degli stupri è compiuto da stranieri".
Il che, parlando di incidenza sulle rispettive popolazioni, significa semplicemente che è dodici volte più facile trovare uno stupratore tra gli stranieri in Italia che tra gli italiani stessi. Altro che "solo il 7%".
Per nostra grande sfortuna il terzomondismo finto-buonista è una brutta bestia, ed è radicata a fondo.