mercoledì, ottobre 07, 2009

La riforma dell'ovvio


Certe volte viene da pensare che alcune delle "riforme" proposte da questo governo siano ridicole. No, calma. Non in quel senso.
Dicevo che, alcune volte, azioni che vengono presentate dai media come "rivoluzioni" anche epocali sono semplice restaurazione di quel minimo sindacale (sic!) di buon senso che non avrebbe dovuto mai essere stato messo in discussione.
Esempio di oggi: il ministro Gelmini (Santa Mariastella da Leno ora pro nobis!, mai ministro della Repubblica avrà lasciato tanto bene al proprio passaggio) ha detto che i bidelli devono riprendere la scopa in mano e pulire le scuole. Orrore. Già si sentono gli urli sguaiati dei sindacalizzatissimi "ATA" (dire "bidello" è peggio che dire "negro") che si stracciano le vesti per farle assomigliare ai loro "diritti" ridotti ormai a brandelli.
Eppure, è la cosa più normale di questo mondo. Proviamo a domandarci: se non tengono pulito quel cacchio di corridoio, che ci stanno a fare? Mia moglie è insegnante e quando le ho riferito della scandalosa uscita della Gelmini s'è fatta una risata. L'unica cosa che fanno i bidelli è fare il giro delle aule per controllare se gli insegnanti stanno al loro posto, e nel tempo libero da questa nobile attività si lamentano l'un l'altro del troppo lavoro che hanno da fare -- mi ha raccontato. E guai a chieder loro di portare una cosa in segreteria o di far sostituire una lampadina, per carità: come minimo ci rimedi una sfuriata, se va meno bene una scarica di insulti.
In più, di questi iper-protetti figuri le scuole nostrane sono oggi ben farcite, con un rapporto alunni per bidello tra i più bassi al mondo.
Nessuna "rivoluzione" quindi, nessuna "riforma": solo ripristinare ciò che era giusto e normale.

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