«Non posso non rispettare il responso della Corte Costituzionale nel quadro di un sistema democratico. Prendo atto tuttavia che questo sistema, soprattutto per le modalità con cui vengono eletti i membri della Corte, rischia di alterare nel tempo un corretto equilibrio fra i poteri dello Stato, i quali traggono tutti origine dalla sovranità del popolo.
La solidità di questo governo non è in alcun modo intaccata da questo pronunciamento né tantomeno la mia volontà di proseguire con determinazione nel mandato ricevuto dal popolo e rinnovato in tutte le più recenti competizioni elettorali. Una volontà che si rafforza e che riceve ogni giorno il sostegno compatto e solidale della volontà politica della maggioranza che sostiene l’attuale governo. Per il resto, non ho il minimo dubbio che le accuse infondate e risibili che ancora mi vengono rivolte cadranno sotto il vaglio di magistrati onesti, indipendenti e ossequienti alla legge e alla propria coscienza».
Questa la risposta, affidata ad una nota ufficiale, di Berlusconi alla bordata politica indirizzata al Paese dalla Corte Costituzionale che, questo pomeriggio, ha sconfessato se stessa, sbeffeggiato Giorgio Napolitano, leccato il culo a Di Pietro e messo il Paese di fronte ad una situazione di inutile difficoltà e potenzialmente dannosa.
Non già a causa dei processi contro Berlusconi: quelli ci sono sempre stati e sempre ci saranno e la scorsa legislatura è filata via per intero in assenza di "scudi" di qualsiasi genere; il danno verrà (perché verrà) dall'iniezione di forza che questa sentenza da alla minoranza sfascista e manettara che fa capo a Di Pietro ed ai suoi "bravi", Santoro, Travaglio, Grillo. Tutta gente che invece di essere emarginata dalla politica a causa della loro pericolosa tendenza all'eversione e del loro sprezzo di qualsiasi concetto legato alla democrazia sarà ora motivata ad innalzare i toni oltre ogni limite.
Ci fosse, in Italia, un'opposizione politica degna di questo nome non ci sarebbe da preoccuparsi; ma in mancanza di questa (il Pd è un cadavere in putrefazione, assolutamente inservibile sotto il profilo politico) il rischio è consegnare il 100% della dialettica ai trogloditi del dipietrismo, con le conseguenze che possiamo ben immaginare.
Tanto peggio tanto meglio. Questo deve essere stato il sentimento che ha mosso quei nove giudici che, prevalendo sugli altri sei, hanno dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio che Silvio Berlusconi aveva ragione e che l'italia ha fatto un bel passo indietro allontanandosi da quella "normalità" che i suoi cittadini tanto aspettano.
L'unica speranza è che Berlusconi ed il governo (ma soprattutto la maggioranza che li sostiene) non si facciano distrarre da questo ignobile episodio e che tirino dritto come fatto finora. Dovremo forse sorbirci altre dosi di falso gossip e una decina di puntate di Annozero tempestate di feste e champagne per la "vittoria" sul dittatore di Arcore, ma almeno non si farà una disastrosa conversione ad "U" che affonderebbe l'Italia forse definitivamente.
2 commenti:
Sono tutti lì, appollaiati sui rami peggio degli avvoltoi.
Contenti loro.
Posta un commento