Il Presidente Partigiano
Berlusconi scende in piazza il 25 aprile, e la sinistra scompare del tutto. Il sorriso smagliante del Presidente Partigiano metterà il sugello sul ridicolo maremagnum di melassa e vesti stracciate che rotea vorticosamente attorno alla data della Liberazione, giorno di festa e di ricordo per i fratelli Cervi ma non per i fratelli Govoni, momento di alta e moderna democrazia nel quale solo col comunismo c'è vera libertà.
Berlusconi si approprierà anche di quest'ultimo scampolo di Libertà Rossa ed i buffi Kompagni dal 26 aprile saranno veramente e totalmente senza identità e senza casa ed assomiglieranno completamente ai rottami cui si riferisce il simpatico dinosauro che trovate qui sulla spalla destra, un po' più in basso.
E se la saranno cercata in pieno: chi troppo vuole nulla stringe, dice l'adagio, e l'appropriarsi arrogantemente della Liberazione dell'Italia negando qualsiasi discussione in merito equivale al bambino che non vuol mollare il lecca-lecca, ma contro il quale piace vincere facile.
Oh, si: potranno fischiarlo, potranno insultarlo, potranno perfino costringerlo a darsela a gambe. Ma avrà vinto ugualmente. E potranno incolpare solo loro stessi.
**UPDATE del 22/04/2009**
Berlusconi sceglie Onna per la sua presenza pubblica del 25 aprile: paese doppiamente simbolo, e dell'emergenza di questo periodo e della ricorrenza di sabato. Franceschini si accoda, Di Pietro starnazza ("chi pratica, predica e si riconosce nella dittatura non deve partecipare").
Tutto come da copione, idioti compresi.
Nessun commento:
Posta un commento