domenica, agosto 02, 2009

Beppe "Che" Grillo

Lui che odiava i partiti, lui che odiava la "politica" tradizionale, lui che considerava i "dipendenti statali" le peggiori sanguisughe immaginabili (tutti, con l'ovvia esclusione di quelle vere, quelle dell'Italia del Valori), lui che ha passato gli ultimi anni ad insultare tutto e tutti senza mai presentare uno straccio di alternativa decente, lui che ha provato con l'inganno ad imbucarsi in uno di questi partiti solo per finire di distruggerlo, proprio lui ora fa il salto di qualità ed annuncia la fondazione - finalmente - del suo partito: il Movimento di Liberazione Nazionale.
Si sente un rivoluzionario, un guerrigliero, una specie di incrocio sudato tra Ernesto Guevara e Pietro Micca; uno zapatista, un palestinese, un Davide di fronte al suo Golia. Ma vista la cultura dalla quale proviene, se mai nascerà sarà un'entità del tutto simile all'Italia del Valori: un generalissimo onnipotente circondato da una corte di lacché poco di buono che porta avanti un programma esclusivamente populista, eversivo e fascista. Ed è nel suo pieno diritto, per carità: qui non si faceva altro che intimargli di scendere in campo in prima persona, invece di mandare avanti brufolosi fancazzisti figli di papà e paganti.

La domanda che semmai sorge spontanea è: rinuncerà ai "rimborsi elettorali"?

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