martedì, giugno 30, 2009

Finito il fumo, ecco l'arrosto

Il "ciclone" che doveva travolgere Berlusconi ed il Governo s'è rivelato, com'era prevedibile, una loffetta; una volta diradata la puzza, peraltro fastidiosa, ecco apparire lo scheletro che si cercava disperatamente di chiudere nell'armadio prima che qualcuno lo vedesse. Tutto il bailamme, da Noemi in avanti, era solo questo: una cortina fumogena per nascondere all'opinione pubblica la gravità dell'inchiesta barese (quella vera), che si appresta a decimare il già cadaverico Partito Democratico in quella regione.
Ora, i minacciosi venti dell'insicurezza e della gogna mediatica, teoricamente, dovrebbero girare verso i loro mandanti originari, adesso che le teste iniziano a rotolare. Chissà che dalle parti di Repubblica se ne accorgano; o magari no, saranno sempre impegnatissimi nel seguire Berlusconi nel bagno per vedere cosa fa.

lunedì, giugno 29, 2009

La Caporetto di Repubblica

Repubblica, il quotidiano-partito, ha perso. Punto. Finito. Tutto l'amba aradam montato per tentare di abbattere l'odiato nemico, Silvio Berlusconi, ha fallito. E' un'arma ormai spuntata, inutilizzabile, un ferro vecchio.

Il filo glielo ha tolto - tanto per fare una cosa nuova - Berlusconi stesso, quando con uno dei suoi ineguagliabili colpi da maestro ha dichiarato, con apparente candore, che gli italiani lo vogliono così e che non cambierà.
Per chi non coglie la portata di questa semplice affermazione, che potrebbe passare per una delle sue tante spacconate, basti considerare su cosa era basata tutta la gioiosa macchina da guerra (in versione 2.0) messa in moto da Repubblica su mandato del Pd: il ricatto. Visto che sul versante politico a sinistra - per conclamata incapacità - sono anni che non si cava un ragno dal buco, Berlusconi andava sputtanato pubblicamente, in modo via via più esteso e devastante, distruggendone l'immagine e la credibilità fino a costringerlo artificialmente a fare quel passo indietro che alberga nei sogni degli ex- comunisti fin dal 1994, anno in cui il Cavaliere "scippò" l'Italia alla versione originale della gioiosa macchina di cui sopra, all'epoca guidata da Achille Occhetto e dalla longa manus del PCUS.
Ma come si fa a ricattare uno che non ha nulla da perdere né nulla da nascondere? Evidentemente non si può.
Infatti, quella che doveva essere la vittima s'è velocemente (ed una volta di più) trasformata nel peggiore incubo dei suoi aguzzini, avendo smontato in un sol colpo l'impianto ricattatorio con quella semplice frase: si ricatta moralmente e pubblicamente uno che predica bene e razzola male, ma uno che predica e razzola esattamente allo stesso modo, cosa lo si ricatta a fare? Quale imbarazzante informazione si spera di svelare agli italiani, che questi non sappiano già?
A ben vedere, a Largo Fochetti si sono impiccati con la loro stessa corda: spiattellando in pubblico molti dei più personali particolari delle abitudini private di Berlusconi, non hanno fatto altro che "certificare" quanto gli italiani già sapevano dell'uomo che hanno messo a capo del proprio Paese con percentuali mai viste nella storia repubblicana. Il risultato è che la maggioranza (i suoi elettori) o s'è compattata attorno al proprio leader o s'è sganasciata a furia di sbadigli; la minoranza di antiberlusconiani incalliti s'è invece incarognita ancor di più affondando fino al collo nella melma dell'invidia e della bile, perdendo anche l'ultima speranza di uscire dal tunnel nel quale s'è ormai irrimediabilmente persa. Cui prodest?
Non che non fosse prevedibile, beninteso. Così come è facilmente prevedibile che continueranno imperterriti: non saranno quisquilie come una disfatta totale a fermare queste allegre brigate di kamikaze politici, loro continueranno come Lemmings a schiantarsi fino all'ultimo uomo. Ma forse è ora che, dalle parti del Partito Democratico, ci si decida una buona volta a mollare monsignor Scalfari e le sue sgangherate truppe di bucanieri al loro triste destino, ché c'è un'opposizione da costruire. E' il Paese a chieder loro di ridargli la gamba sinistra: così com'è ora, a furia di saltellare sulla sola destra, oltre a fare una fatica del diavolo si rischia anche di inciampare.

giovedì, giugno 25, 2009

Secondo Girone

«Questa cosa, questa malattia, questo virus minaccia di essere la causa della morte morale del paese di Verdi se un conato di vomito profondo non riuscirà a strapparlo dalla coscienza degli italiani prima che il veleno finisca per corrompere le loro vene e per squassare il cuore di una delle più ricche culture europee».

Josè Saramago, El País, 6 giugno 2009

Ah, scusate, dimenticavo: non parla del H1N1 o della SARS, parla ovviamente di Berlusconi.
Un consiglio da amico: quando vi capita di essere troppo allegri, se vi rendete conto che vi state comportando da farfalloni perché vi sentite felici e in pace col mondo, se vi accorgete di essere appagati e con visioni positive circa l'Universo e voi stessi, fatevi un favore, fatevi cadere i coglioni: cliccate questo link. L'ondata di tristezza e di afflizione al cuore che vi assalirà solo alla prima occhiata sarà la vostra espiazione per le gioie vissute. E che non accada mai più.

L'indignazione è donna

Le babbione indignate chiamano, la First Lady risponde. Ignorandole.

Miglior trattamento non potevano sperare di ottenere. Forse, per le gentili megere, un po' di sana ginnastica a letto è la cura migliore. Chissà che non torni loro il sorriso e che non smettano, così, di farsi ridere dietro.

mercoledì, giugno 24, 2009

Countdown to G8

Il conto alla rovescia è partito, a Largo Fochetti sono tutti infoiati ed hanno consumato i nastri delle ripetizioni dello Shenker: ormai padroneggiano l'inglese come fosse la loro lingua madre.
Del resto l'obiettivo è ambizioso: sputtanare il governo Italiano e l'Italia il più possibile in modo da arrivare al G8 abruzzese con i delegati stranieri in piena crisi di vomito. Lodevole iniziativa, patriottica e degna di rispetto. Ormai di italiano non c'è rimasto praticamente più nulla, nelle parti del giornale dedicate alla nobile causa.
E l'abnegazione dei nostri eroi inizia a portare i primi, limpidi frutti. Continuate così, COGLIONI!

Avanti!

«Non posso riconsegnare il partito a quelli che c'erano prima di me, molto prima di me». Per Dario Franceschini il futuro è molto incerto: tornare a D'Alema o, peggio, a Prodi non si può, ma anche restar fermi al presente (a lui medesimo) tanto sicuro non è. Non resta che andare avanti, per la strada stretta della Serracchiani e del sodalizio con Beppe Grillo. Auguri.

Se lo dice lui

«Non abbiamo vinto». Ora è ufficiale, lo dice il Partito, lo dice Sua Eccellenza el Lìder Maximo D'Alema, e se lo dice lui da questo momento è vero.
Prima, fino a ieri sera, invece il Partito Democratico aveva vinto sia le europee che le amministrative.
Come dite? I numeri non tornavano? Tipo una valanga di province e comuni che passano al PdL? E nessuno che passa al Pd? Il Pd che prende una percentuale ridicola di voti in Europa? E che importa. Il Partito diceva di aver vinto, doveva essere proprio così. Avevamo visto male.
Ora, il Congresso. Chissà se in quell'occasione i Cari Leader "democratici" avranno la bontà di erudire il proprio elettorato sul gruppo parlamentare europeo cui avranno aderito con solo qualche mese di ritardo. Se lo avranno fatto, per quel giorno.

La mala información: Capitolo XI: la foto fasulla

Guardate questa fotografia: è l'unica in possesso alla inarrestabile macchina da diffamazione rappresentata da Repubblica e il Corriere che ritragga nello stesso scatto Berlusconi e la prostituta. Sempre la stessa foto, fin dal principio della storia. Che è poi un "crop" (ritaglio) di un'altra foto, quella vera, che ritrae la battona assieme ad una quantità di persone, e Berlusconi che poteva passare là per caso.

Fa comodo ritagliare uno scatto qualsiasi mettendoci sotto una didascalia tendenziosa, per poi farlo passare per "prova" dai pennivendoli all'amatriciana di casa nostra. Ma questa è la "giustizia mediatica", baby: niente regole, niente prigionieri, sputtanamento a go-go, attacchi a testa bassa.
Certo, a senso unico: perché se si percorre la strada all'indietro, allora apriti cielo! è un attacco alla democrazia.

martedì, giugno 23, 2009

Terremoto birichino

«La terra trema ancora, a due settimane dal G8». Che sfrontata. Diavolo d'un Berlusconi: cosa non si inventa pur di fare la vittima.

lunedì, giugno 22, 2009

Alla faccia della memoria corta

Che a sinistra si soffra di memoria corta è cosa nota, ma Dario Franceschini (leader a perdere del defunto Pd) tenta l'impresa di portare a nuove vette tale concetto. Evidentemente non passa da un po' dalle parti di Prato. E pare che quindici giorni fa non sia successo nulla.

Forse, per svegliarsi, Franceschini ha bisogno di vedere un sindaco ex- forzista a Bologna. Contento lui...

La mala información: Capitolo X

Siamo alla compulsione. Ora non basta che Repubblica ed il Corriere traducano in inglese gli articoli che fanno loro comodo per sputtanare l'Italia, adesso i loro capibranco si mettono a scrivere direttamente le loro articolesse sui giornali stranieri!

Ecco che Ezio Mauro, vice-boss di Scalfari e mandante del sicario D'Avanzo, nonché quello che con tutta probabilità ha sanciato le palanche allo spione sardo, si improvvisa giornalista e si mette a scrivere sul Guardian.
Sono veramente alla disperazione.

sabato, giugno 20, 2009

Lo spiato

Avete presente il video di Sky Tg24 che ritrae Silvio Berlusconi al telefono con il suo avvocato, Niccolò Ghedini?



Bene: questo video, più di ogni altra cosa, dimostra cosa succede attorno al Presidente del Consiglio. Ascoltate la voce di Berlusconi, ora considerate il luogo nel quale si svolge la scena. Cosa stona?
La voce è chiarissima, come se parlasse in un microfono posto accanto alla bocca. La sala era gremita di persone, c'era evidentemente un rumore di fondo fortissimo, eppure la voce di Berlusconi è chiarissima nonostante i due metri e più che lo separano dalla telecamera. Ma si sente anche un'altra cosa: vicinissimi, gli scatti delle fotocamere poste evidentemente nelle immediate vicinanze della telecamera che riprende la scena.
Ancora nessun sospetto? Non viene in mente nulla?
Per chi non ci fosse ancora arrivato, allora lo dico io: microfono direzionale. Quel pirla di Berlusconi ancora non ha capito che ha attaccata agli attributi una muta di coyote in calore, se si affaccia alla finestra in questo momento potrà con tutta probabilità vedere decine di questi coyote appostati con microfoni laser puntati sulle sue finestre, sperando che scorreggi per poi mandare in onda l'impresentabile peto, ovviamente sul sito de El Pais. E poter aggiungere, così, l'unicesima domanda: "Presidente, perché non le fa al mughetto?"

venerdì, giugno 19, 2009

Autostrade multiculturali

Quando, in Veneto, un pullman di polacchi tampona un tir austriaco, venendo quindi a sua volta investito da un camion rumeno e tutti alla fine centrati da un articolato ungherese, che bisogno c'è di pontificare sull'opportunità o meno della multiculturalità in Italia? E' già una realtà. Peccato che non ci sia più traccia di quella italiana.

La mala información: Capitolo IX (lettera al Presidente)

«Sui giornali si continuano a leggere frasi tra virgolette attribuite a Silvio Berlusconi che il presidente del Consiglio non ha mai detto e questo è "scandaloso".
Ecco un campionario di falsità dai giornali di oggi: 'Temo di essere spiato'; 'Sono stato spiato e pedinato'; 'Risponderò colpo su colpo'; 'Il mio avvocato è uscito pazzo'; 'Se vogliono la guerra l'avranno'; 'E' in atto un oscuro complotto'. Tutte queste frasi sono inventate di sana pianta. Ma per garantire la loro verosimiglianza, vengono riportate dai giornali tra virgolette e attribuite al presidente Berlusconi da ignoti interlocutori (mai nome e cognome, per carità!). Questo malvezzo è peggiorato negli ultimi tempi, eppure non abbiamo visto ancora un solo intervento degli Organi dei giornalisti.»

Caro Presidente Berlusconi, converrà con me che chiedere questo è come chiedere ad Emilio Fede di criticare una sua battuta: non si sputa nel piatto nel quale si mangia, né si rinnega la propria... fede (sic!).

I giornalisti - con le dovute, rarissime eccezioni - non fanno informazione, sono solo i commessi di un mercato che vende "news" tanto al chilo e con un tasso di appecoronamento alle mode ed ai momenti ben superiore a quello delle creme per le rughe o dei telefonini. Il "bene" che è in vendita in queste settimane, e che "tira" moltissimo, è Lei stesso e la Sua vita privata. Se ne faccia una ragione, Presidente: sono come bambini cui è stato tolto il lecca-lecca, battono i piedi e strillano, ma non sono pericolosi, sono solo fastidiosi come zecche. Lei li guardi con paterna comprensione, dica loro sempre di sì, e continui per la Sua strada: non si lasci fregare un'altra volta, rispondere "colpo su colpo" (stavolta le virgolette le metto io, ipotizziamo che la cosa Le sia passata per la mente) equivale a legittimarli, e non ne sono degni.

Ascolti invece, e lo faccia molto attentamente, gli appelli di Confindustria (ormai ne grida uno al giorno), della Banca d'Italia e - soprattutto - quello rivoltoLe dal Popolo italiano! Non creda che la marea di voti con la quale Ella e la Sua maggioranza siete stati sommersi nelle ultime due consultazioni sia venuta a causa del Suo sorriso o di qualche altra alchimia: è venuta perché Lei ha promesso - quindici anni fa - di rappresentare l'unica speranza per l'Italia di uscire dal medioevo cui sessant'anni di cattocomunismo l'hanno seppellita, è venuta perché il Popolo Le ha voluto regalare un enorme credito di fiducia nell'imperversare di una crisi economica tremenda.

Un anno fa quel momento è giunto. Tanto già è stato fatto, tantissimo è in vista: ora non dilapidi tutto questo correndo appresso ai decerebrati che La vogliono morto. Loro, a differenza degli aguzzini del Golgota, sanno perfettamente quello che fanno, non meritano di essere riportati sulla retta via né tantomeno di essere gratificati della Sua attenzione. C'è Gedhini per queste cose, credo percepisca un adeguato onorario per frapporsi tra Lei e la melma. Lei ha altre cose a cui pensare, ed il tempo stringe. Si scrolli la polvere dai calzari e passi oltre. Il giorno dopo i ballottaggi per ritrovare tracce di queste storie bisognerà usare il lanternino. Non dia importanza, tiri dritto come sempre. L'Italia non chiede altro.

Per quelli che in Abruzzo il Governo dorme

Ecco, leggano pure qua, se proprio credono alla parola dei peggiori sciacalli mai visti sulla faccia della terra. Roba che Beppe Grillo, in confronto, è Sandro Bondi.

giovedì, giugno 18, 2009

Ma quale complotto!

E' tutto un florilegio di pippe mentali, orgasmi e dotte analisi di fini politologi, ma la spiegazione di quanto sta accadendo in quel che resta della politica italiana è semplicissima, così banale che sfugge: strategia che paga non si cambia.

Semplicemente, visto che al primo giro ha quasi funzionato con la presunta ragazzina facile napoletana, al secondo giro si va giù duri con la vera zoccolona pugliese. Fossi D'Alema, o Franceschini, o Ezio Mauro farei esattamente la stessa cosa: perché arrovellarsi il cervello a trovare nuovi modi di sputtanare l'avversario, quando l'ultimo aveva funzionato così bene?
In tempi di crisi, del resto, tocca fare economia: i neuroni quelli sono...

D'accordo con Fini, quasi.

Dopo l'infinita tiritera di ditini alzati e distinguo che sono arrivati a puzzare tremendamente di marcio, il Presidente della Camera finalmente si lascia andare ad una dichiarazione di buon senso che coglie nel segno, seppur condita dal germe del maanchismo.
Quando parla infatti di «delegittimazione reciproca tra avversari politici», Fini fa finta di non vedere che la delegittimazione è tutto fuorché a doppio senso. Si capisce che il suo ruolo (da egli preso così seriamente) gli impone di essere super partes a prescindere, ma sarebbero necessari quel minimo di aderenza alla realtà tale da rimanere credibili e - perché no - un bel moto di reprimenda nei confrondi di una parte politica (la disastrata sinistra) che ha del tutto perso la strada della ragione trascinando l'intero Paese su una china estremamente pericolosa.

Una cosa, però, va isolata nella presa di posizione finiana e girata sana com'è ai piani alti del PdL: che non si ripeta il madornale errore compiuto da Silvio Berlusconi quando, un paio di settimane fa, s'è fatto trascinare mani e piedi nella melma preparata da Repubblica sulla diciottenne napoletana. Il Paese chiede a gran voce che il Governo governi, ce n'è un disperato bisogno, il tempo stringe: proprio per questo la sedicente "opposizione" fa di tutto per impedire lo svolgimento delle funzioni all'esecutivo ed al Parlamento democraticamente eletti; ed in questo non si discosta di un millimetro dai pasdaran iraniani che sparano ad alzo zero sui dimostranti. La cultura di provenienza è la stessa, non lo si deve mai dimenticare.
Anche se si auto definiscono "democratici" e "progressisti", in realtà quelli tra loro che tramano e strisciano nell'ombra sono solo oscurantisti, retrogradi, amanti del potere fine a se stesso, se ne fregano altamente della nazione e del suo popolo; in poche parole sono pericolosi sovversivi che, nel migliore dei casi, vanno isolati ed ignorati. La Storia li sta già isolando a livello mondiale, ora sta al Governo ed al Parlamento ignorarli, riconsegnandoli così al nulla dal quale sono venuti e cui sono comunque destinati.
Magari, così facendo, quelli tra loro che hanno invece a cuore il futuro loro, dei loro figli e di questo Paese potranno emergere dalla melma e costituire, un giorno, quell'alternativa credibile e seria che ogni democrazia abbisogna e che ogni italiano dotato di cervello e cuore chiede a gran voce.

mercoledì, giugno 17, 2009

Uno sbadiglio vi sommergerà

Ormai sappiamo come funziona. Abbiamo già visto la bufala in azione, conosciamo il finale.

Cambiano gli attori, cambia la scena, cambia la trama, ma la storia rimane sempre quella; il popcorn è finito da un pezzo, lo sbadiglio è arrembante, la palpebra s'abbassa. Il tizio accanto già russa.
Titoli di coda.

Un consiglio da amico ai sinistrati: provare a vincere le elezioni democraticamente, per merito vostro, no eh? Dico così, tanto per dire. So che è difficile, so che in assenza di meriti dovete arrabbattarvi come potete; ma il mondo non finirà l'anno prossimo, avete tutto il tempo che volete per rimettervi in carreggiata, crescere, iniziare timidamente a fare un po' di politica e magari, in capo a un paio di decenni, arrivare a livelli di accettabilità minima di fronte agli elettori.
Di qua, intanto, non si muore certo di noia: c'è il partito, c'è il leader, c'è la presenza capillare sul territorio (tutto il territorio), c'è una politica chiara e determinata, c'è una quantità di cose da riparare e rifare che la metà basta (tanto per dirne una, guardate cosa avete combinato alla nostra scuola: per rimettere assieme i cocci ci vorranno decenni). Quindi, tranquilli: nessuno vi disturberà. Concentratevi, fate mente locale. Ce la potete fare.

Ma, per carità, piantatela con questi giochini da bambini idioti: vi fate solo del male, e non ne avete proprio bisogno. Come non he ha bisogno l'Italia, che state annoiando a morte.

Finti tonti

Il sicario D'Avanzo si sbraccia nello spiegare l'archiviazione dell'inchiesta sui voli di stato come il prodotto di una sorta di guerra tra procure (e non certo dell'inesistenza del "caso" stesso), mentre ci mette una pietra sopra e dice che, in fondo, era una battaglia persa in partenza (si decidesse, però: guerra tra toghe o battaglia persa?).

In ogni caso "tralascia" (trad.: evita accuratamente) di ricordare agli incauti lettori del suo impresentabile foglio che l'inchiesta è stata avviata ad una settimana dalle elezioni ed è stata archiviata una settimana dopo le medesime. Che per il sicario in questione e per i suoi mandanti la cosa appaia del tutto normale non è una novità; basta che non pretendano che lo si pensi anche tra le persone normali.

martedì, giugno 16, 2009

Prima o poi vengono a galla

Si sa, certi "materiali" galleggiano e per quanto si cerchi di tenerli nascosti sotto il pelo della melma, prima o poi vengono a galla. E puzzano.
Così, la visita di Berlusconi negli USA che non fornisce alcun appiglio (nonostante gli scomposti tentativi) e la richiesta di archiviazione per la bufala dei voli di Stato arrivano contemporaneamente a smascherare (per ora solo in parte) i patetici tentativi dei disperati del Partito Democratico di buttarla in caciara al fine di coprire il vuoto politico e la totale assenza di voti.
Sappiamo che questo non farà che incarognire i suddetti "democratici" che, per il Supremo Bene Del Popolo (per carità!), non esiteranno ora ad alzare il tiro; del resto, il G8 a L'Aquila è sempre più vicino e a loro non mancano certo menti fantasiose.
Qui è come al cinema, si aspetta il colpo di scena con il popcorn in bocca.