La mala información: Capitolo IX (lettera al Presidente)
«Sui giornali si continuano a leggere frasi tra virgolette attribuite a Silvio Berlusconi che il presidente del Consiglio non ha mai detto e questo è "scandaloso".
Ecco un campionario di falsità dai giornali di oggi: 'Temo di essere spiato'; 'Sono stato spiato e pedinato'; 'Risponderò colpo su colpo'; 'Il mio avvocato è uscito pazzo'; 'Se vogliono la guerra l'avranno'; 'E' in atto un oscuro complotto'. Tutte queste frasi sono inventate di sana pianta. Ma per garantire la loro verosimiglianza, vengono riportate dai giornali tra virgolette e attribuite al presidente Berlusconi da ignoti interlocutori (mai nome e cognome, per carità!). Questo malvezzo è peggiorato negli ultimi tempi, eppure non abbiamo visto ancora un solo intervento degli Organi dei giornalisti.»
Caro Presidente Berlusconi, converrà con me che chiedere questo è come chiedere ad Emilio Fede di criticare una sua battuta: non si sputa nel piatto nel quale si mangia, né si rinnega la propria... fede (sic!).
I giornalisti - con le dovute, rarissime eccezioni - non fanno informazione, sono solo i commessi di un mercato che vende "news" tanto al chilo e con un tasso di appecoronamento alle mode ed ai momenti ben superiore a quello delle creme per le rughe o dei telefonini. Il "bene" che è in vendita in queste settimane, e che "tira" moltissimo, è Lei stesso e la Sua vita privata. Se ne faccia una ragione, Presidente: sono come bambini cui è stato tolto il lecca-lecca, battono i piedi e strillano, ma non sono pericolosi, sono solo fastidiosi come zecche. Lei li guardi con paterna comprensione, dica loro sempre di sì, e continui per la Sua strada: non si lasci fregare un'altra volta, rispondere "colpo su colpo" (stavolta le virgolette le metto io, ipotizziamo che la cosa Le sia passata per la mente) equivale a legittimarli, e non ne sono degni.
Ascolti invece, e lo faccia molto attentamente, gli appelli di Confindustria (ormai ne grida uno al giorno), della Banca d'Italia e - soprattutto - quello rivoltoLe dal Popolo italiano! Non creda che la marea di voti con la quale Ella e la Sua maggioranza siete stati sommersi nelle ultime due consultazioni sia venuta a causa del Suo sorriso o di qualche altra alchimia: è venuta perché Lei ha promesso - quindici anni fa - di rappresentare l'unica speranza per l'Italia di uscire dal medioevo cui sessant'anni di cattocomunismo l'hanno seppellita, è venuta perché il Popolo Le ha voluto regalare un enorme credito di fiducia nell'imperversare di una crisi economica tremenda.
Un anno fa quel momento è giunto. Tanto già è stato fatto, tantissimo è in vista: ora non dilapidi tutto questo correndo appresso ai decerebrati che La vogliono morto. Loro, a differenza degli aguzzini del Golgota, sanno perfettamente quello che fanno, non meritano di essere riportati sulla retta via né tantomeno di essere gratificati della Sua attenzione. C'è Gedhini per queste cose, credo percepisca un adeguato onorario per frapporsi tra Lei e la melma. Lei ha altre cose a cui pensare, ed il tempo stringe. Si scrolli la polvere dai calzari e passi oltre. Il giorno dopo i ballottaggi per ritrovare tracce di queste storie bisognerà usare il lanternino. Non dia importanza, tiri dritto come sempre. L'Italia non chiede altro.
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