venerdì, giugno 12, 2009

Reciprocità

Nella foga condannatrice di ingiustizie e commemoratrice di eroi che ne contraddistingue il mandato, il sindaco di Roma Gianni Alemanno è giunto alla voce Enrico Berlinguer: a 25 anni dalla sua morte, nel ricordare il "richiamo alla sobrietà, all’austerità come stile di vita contro il consumismo, un modo diverso di stare insieme e di mantenere la coesione sociale" dell'inventore della superiorità culturale della sinistra, tra le altre cose dice:

«Enrico Berlinguer fu un grande leader popolare e, quando morì, non a caso, venne onorato dall’allora leader del Msi Giorgio Almirante. [...] Ebbe il merito di spingere il Pci oltre la tradizione comunista e filosovietica, grazie ad una visione lungimirante ed europeista. Roma deve necessariamente dedicargli una via; per questo motivo auspico che si riapra il dibattito su questo tema. La storia non deve far paura a nessuno.»
Ce lo vedete Walter Veltroni, sindaco di Roma, dire una cosa del genere su Almirante? O Luciano Violante, sindaco di Roma, dedicare "necessariamente" una via a Pinuccio Tatarella? Forse, tra cinquant'anni, avremo a Roma una piazza Gianfranco Fini, il fascista che però detronizzò Berlusconi. Ah be': allora, sì, i meriti sono meriti.

[Foto: 06Blog.it]

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il sindaco Alemanno, che ha avuto il nostro appoggio, è anche lui in preda al buonismo e al politically correct, un po' come il suo sodale Fini. Probabilmente si impegna più dei predecessori Veltroni e Rutelli, ma anche lui è molto soft nell'impegno per la sicurezza, per il decoro e la pulizia, sul traffico che impazzisce sempre di più. Ora vuol dedicare una strada a Berlinguer (e io che m'ero illuso che volesse cambiare il nome dell'immenso Viale Togliatti, ripristinando i vecchi e bei nomi di Via Lucera e Via della Botanica!) -ro-