lunedì, febbraio 12, 2007

Le fondamenta minate

Ci sembra, a volte, di scivolare nel ridicolo tanto ovvie paiono certe osservazioni che siamo forzati a contrapporre ad altrettante prese di posizione cui si vien fatti più bersagli che interlocutori. Ma il sense of houmor non ci manca, ci prestiamo quindi volentieri al banale giochino.
Ci vien detto: la società cambia. Va bene, cosa vuol dire? Che sta evolvendo? Sta migliorando? Andiamo a vedere.
Si vocifera che la "società" sia fatta da esseri umani e si vocifera anche - guarda un po' - come gli esseri umani non nascano sotto i cavoli e non spuntino come le margheritine, ma che (attenzione!) ci sia bisogno che un uomo e una donna copulino più o meno allegramente al fine di generare uno o più figli, i quali dopo nove mesi di vita come ospiti della mamma di turno, vengono al mondo eccetera eccetera. Le stesse fonti bene informate ci assicurano che, una volta nati, 'sti piccoli umani - a differenza delle mosche e delle tartarughe, ma alla stregua di tanti altri simpatici animaletti - abbiano un certo bisogno di una buona dose di cure sia fisiche (latte più o meno materno, protezione, calore e cose così) che psicologiche (coccole, sorrisi, identificazione dei volti, odori, sicurezza, melodia delle voci e cose cosà). Ma pensa te.
Andando avanti, salta fuori la storia della figura paterna e del suo ruolo di temuta e adorata fonte di sicurezza, l'altra diceria sulla contrastata visione di amorevole inflessibilità che i bambini hanno della mamma, l'assurda pretesa che la combinazione dei due ruoli ed il loro difficile dosaggio siano l'humus fertile nel quale mette radici la personalità del piccolo umano, e via e via e via.... Bah.

A guardarsi attorno, c'è da credere che tutto quel che (fino a "ieri") sembrava scontato, mo' è diventato non solo sbagliato, ma persino innominabile. Miracoli del progresso, evidentemente. Mo' salta fuori che la base della società non è la famiglia (mi fa senso usare il termine "tradizionale", tanto è inutile), ma qualsiasi forma di accozzaglia "amicale", un qualsiasi muretto di paese può diventare il nuovo cardine sul quale fondare il futuro nostro e dei nostri disgraziatissimi figli (cfr. alla voce "DiCo").
L'ISTAT dice che si si sposa sempre di meno, ci si divorzia sempre di più, ci si risposa sempre più frequentemente. Progresso.
Quel che l'ISTAT non dice, dandolo forse per scontato, è che il numero di figli senza famiglia in conseguenza di quanto sopra è in mostruoso aumento, l'abbandono scolastico è altissimo nei ragazzini orfani (e per essere orfani non c'è bisogno che ti muoia un genitore, capisciammé), così come la tendenza alla delinquenza, al "bullismo", al "disagio sociale", alle "difficoltà di relazione ed integrazione": tutti termini politically correct per indicare dei piccoli, sfortunati bastardi nel senso più compiuto del termine.
E veniamo quindi al nostro giochino sul lapalissiano: dove porta la strada della disgregazione dell'unico sistema che si conosce affinché la società possa auto-sostenersi, cioè un legame per quanto possibile stabile tra un uomo ed una donna, costruito ed alimentato nell'ottica di creare quel focolare domestico ove concepire e crescere l'unico frutto utile alla società medesima, i propri figli, a loro volta educati all'afferrare questo concetto ed al riproporsi come ricevitori del testimone e abili e arruolati per il giro che competerà loro? Cosa succede se sostituiamo alla coppia normale le coppie anormali tanto care ai sedicenti progressisti? Chi paga il prezzo della presunta "liberazione" dai "vincoli del Vaticano" degli adulti - a parte i soliti, disgraziatissimi, eventuali bambini? Eh? C'è bisogno di dirlo? Si? OK.
La società. Proprio quella stessa che si pretende di far evolvere, con questo sistema si uccide. E non perché lo dice Ratzinger, abusato spauracchio. E non perché lo dico io, povero me. Perché lo dicono la ragione e la logica, quella stessa ragione che sembra essere affossata nel più profondo dei buchi, sommersa da melmosi strati di relativismo equamente equidistante ed equivicino; quella medesima logica stravolta da chi, pur non avendo la più pallida idea di cosa voglia dire avere una famglia vera (in qualsiasi direzione si cerchi di navigarne il rattrappito e sfigatissimo albero genealogico), pur di pagare pegno al pensiero dominante non si fa scrupolo di indottrinare il prossimo, facendogli credere di star raggiungendo vette di libertà, quando lo sta in realtà trasformando in una patetica legione di lemmings, il cui unico possibile futuro è il tardivo e classico grido "OH, NO!" un attimo prima del botto finale, con la testa tra le mani.

E allora. E' la società che cambia, o è l'uomo che la cambia? Cos'è, il concetto che sia sempre l'uomo a causa di tutto vale solo per i cambiamenti climatici e la CIA, mentre in quest'altro caso esso è solo vittima di ciò che, onnipotente ed inevitabile, tutto decide e tutto comanda: la Società? E che sarà mai 'sta Società, Dio?

Ops...

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