Aguzzate la vista

Meglio se politicamente scorretto.
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Bisogna fermarli. Presto. Prima che il danno sia irreparabile, prima di fare la fine dell'Inghilterra o dell'Olanda. Cominciamo da Nunzia Marciano, direttrice (ora tocca dire "dirigente scolastica", come "operatrice ecologica" per spazzina, "non-normodotata" per handicappata) della scuola elementare statale "Carlo Pisacane" di Roma. O meglio, di quella che rischia di essere la scuola elementare statale "牧口 常三郎" (si legge "Tsunesaburō Makiguchi") di Roma.
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Fa sempre piacere (un piacere intenso, una goduria) leggere le dichiarazioni di chi non porta il cilicio del politicamente corretto e del pensiero unico. Oggi è la volta di Ignazio La Russa, Ministro della Difesa: «L'UNHCR conta come il due di picche, cioè un fico secco».
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George W. Obama: «Chiuderò Guantanamo in 7 giorni». «Anzi, no».
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Etichette: Guantanamo, Obama
Non contenti di seminare pelosa disinformazione e patetici arrampicamenti sugli specchi ogni giorno che Dio manda in terra, a Repubblica hanno deciso di tentare il tutto per tutto e, visto che le elezioni si avvicinano e le cose si mettono sempre peggio, di affidare a Giuseppe D'Avanzo una chilometrica "inchiesta multimediale" sulla ragazzina e sul "papi", che promette di andare avanti per settimane. Leggendola, è roba da farsi venire la pelle d'oca: nel fare domande e dare anche le risposte, si usa la stampa (Repubblica in primis) come leva per dimostrare la falsità o l'incoerenza delle dichiarazioni date da Berlusconi ed altri alla stampa stessa, il tutto a mezzo stampa. Come a dire, ci si affida a Rumsfield ed al suo staff per indagare sulle torture di Abu Ghraib e si usano le sue dichiarazioni per dimostrare che là non c'è mai nemmeno stato un carcere. O a Di Pietro e Marco Travaglio per dimostrare che Dell'Utri e Mangano sono due parrucconi progressisti iscritti all'Italia dei Valori.
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Apriamo bene tutte le orecchie. Tutti, soprattutto quegli esemplari farisei-anime-belle pronti ad indignarsi per il "razzismo strisciante di stampo leghista". Davide Giacalone ci spiega perché l'ONU non ha diritto di aprire bocca su quello che l'Italia decide e fa in materia di immigrazione clandestina.
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Prendiamo un quotidiano online a caso, il Corriere della Sera, ed un giorno a caso, oggi, ed un'ora a caso, le 14:40. Elenco delle notizie più "cliccate" oggi dai lettori:
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Siamo alle solite: ogni qualvolta un esponente di una parte politica non allineata al pensiero unico delle sinistre dice le cose pane al pane e vino al vino, apriti cielo! ecco che si ricomincia a strillare e strepitare invocando tutti i santi (rigorosamente laici) del paradiso progressista.
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Ormai non è più un fenomeno solo italiano: ormai la sinistra nostrana e le sue armate mediatiche hanno spinto Berlusconi verso la conquista del mondo intero. E con gli USA in declino e la Cina che non decolla, non è detto che non riesca.
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«Nel 2008 non concludemmo l’accordo su Alitalia per l’opposizione dei sindacati e per il prezzo del petrolio», ricorda oggi Jean-Cyril Spinetta, amministratore delegato di Air France, riferendosi alla figura barbina rimediata dal nostro paese a causa della patetica e dilettantesca gestione della vicenda Alitalia da parte e del governo Prodi e (soprattutto) dei nove sindacati che nella Compagnia fanno il bello ed il cattivo tempo.
[...] Anche Spinetta non sembra avere in effetti moltissima fretta, un cambio al vertice in Italia è sempre più sicuro e la questione OpenSkies / Lufthansa preme a casa sua e rende sempre più appetibile l'acquisizione di Alitalia e, soprattutto, dei suoi preziosissimi slot che potrebbero costituire un'importante porta verso gli USA e quel ricco mercato aereo.
Prende piede l'idea di congelare le trattative fino a dopo le elezioni politiche, e pare un'idea condivisa da tutti (tranne che da Prodi, ovviamente).
Ma il 2 aprile, il giorno successivo, accade l'irreparabile: Air France abbandona la trattativa e Spinetta se ne va incazzatissimo sbattendo la porta. Maurizio Prato lo segue a ruota e si dimette. Bum. Fine dei giochi.
Che diavolo era successo? E' presto detto, e non fu certo "colpa di Berlusconi" (ahah) come vanno oggi farneticando i sopravvissuti del PD: era successo che i trogloditi del sindacato, che purtroppo son mentalmente e culturalmente fermi alla fine dell'800, avevano tirato troppo la corda edavevano iniziato a prendere per il culo Spinetta, chiedendogli di accollarsi gli oneri di tutte le attività di terra. Portavoce di tutti loro si era fatto Guglielmo Epifani.
Nello specifico, sbandierando la cosa nei TG come "ora presentiamo noi il nostro piano!", pretesero: la non chiusura delle attività Cargo (moratoria sulla moratoria), diminuzione del numero di aeromobili da dismettere (mantenendo il numero di piloti, però), partecipazione di Fintecna all'aumento di capitale (!!!, e qui si sente tutta la puzza di Prodi e TPS dietro ai sindacati) e conferimento della sua quota in AZ Servizi per il 100% alla "Nuova Alitalia" (bum!).
Ovviamente, appena sentite queste farneticazioni, Spinetta ha ruttato in faccia ad Epifani e se n'è tornato a Parigi col primo volo (Air France).
"Interpellata da Alitalia al fine di chiarire la situazione legale creata dall'interruzione dei negoziati fra Air France-Klm e Alitalia, il gruppo Air France-Klm ha comunicato alla compagnia italiana che gli impegni contrattuali presi il 14 marzo scorso con l'obiettivo di lanciare un'offerta pubblica di scambio su Alitalia, non sono piu' validi dal momento che non sono state soddisfatte le condizioni sospensive che dovevano essere attuate prima del lancio dell'offerta."
Parigi, 21 aprile 2008 [...]
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Come ai bei tempi andati con l'Unità che strillava a nove colonne il "travolgente successo" del PCI in borghetti sperduti nell'entroterra toscano mentre la DC viaggiava sul 40%, oggi Francesco "Er Pupone" Rutelli si esalta per il "successo del Pd" a Trento.
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Etichette: elezioni, Rutelli, Sinistra italiana
C'è da giurarci. Dopo che siamo stati tutti fisici, tutti biologi, tutti medici, tutti astronauti, tutti disoccupati, tutti agenti segreti, mentre siamo sempre e comunque tutti commissari tecnici ed allenatori, ora siamo tutti avvocati divorzisti. E dei migliori.
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Etichette: Berlusconi
Curiosa richiesta, quella di Iran Human Rights, che si appella all'ONU affinché faccia pressioni sul governo iraniano per interrompere la scia di sangue delle impiccagioni di minorenni.
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Etichette: Diritti umani, Iran, ONU
Karin Karlekar è tornata. L'indomita sedicente paladina della libertà di stampa ricade nello stesso errore di due anni fa, segno che o è un po' tarda oppure non le interessa minimamente il risultato del proprio lavoro.
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Quando accade, in un paese che dovrebbe essere libero e democratico, che una categoria di esseri umani viene costretta nel tempo, nello spazio e nella forma a sottostare a dettami imposti da un'altra categoria di esseri umani senza alcun apparente motivazione logica, sociale, civile, di ordine pubblico o di superiore interesse della collettività, ma unicamente per il proprio credo religioso, allora si applica pacificamente il concetto di apartheid.
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Il giorno che gli esponenti della sinistra italiana, unitamente ai loro lacché costituiti dai media mainstream (carta stampata e TV), capiranno - assieme certamente anche alle schiere di "fedeli" sempre pronti a scendere in piazza a sbraitare - che più stanno zitti, più rimangono sotto traccia, più volano bassi, insomma meno si fanno vedere e sentire in giro e più avranno possibilità, in un giorno comunque alquanto lontano, di riemergere dall'abisso nel quale sprofondano ogni giorno di più, beh: quel giorno sarà il vero giorno della svolta per la zampa sinistra di questa nostra monca democrazia.
Purtroppo, per ora, neanche un segnale all'orizzonte che abbiano capito la lezione: anzi, pare che facciano a gara a chi si butta a pesce prima su ogni accenno di gossip che riguardi anche solo da lontano Berlusconi, costruendovi sopra strati e strati di polemiche e calunnie che - inevitabilmente - franano poi loro addosso affossandoli sempre di più.
Questo, ormai, non è neanche più masochismo: questa è imbecillità, pura e semplice. E, da queste parti, ci si sente quasi in colpa a sbellicarsi dalle risate, quasi che si rida di un ritardato mentale: non è proprio cortese.
Ma qui proprio non si riesce a smettere, abbiamo le lacrime agli occhi.
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Etichette: Sinistra italiana
Figura barbina per Veronica Lario, ex- attrice ed ora famosa per essere la moglie di Silvio Berlusconi: questa mattina deve aver letto più distrattamente del solito il suo quotidiano preferito, Repubblica. E (galeotto fu lo scivolone di FareFuturo) deve aver creduto a quello che sul quel noto veicolo di Grandi Verità era scritto, e cioè che Berlusconi avrebbe candidato alle europee un numero imprecisato di "veline", "ballerine", "troniste" e puttanelle varie, selezionandole evidentemente nell'intimità di qualche suo pied-à-terre e col metro che si può ben immaginare.
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C'aveva provato, Francesco Caruso, lo spaccavetrine a spese del contribuente, a dare dell'assassino a Marco Biagi (morto lui assassinato dai kompagni-ke-sbagliano versione 2.0): ma gli è andata male. C'aveva provato a nascondersi dietro l'immunità che proprio quel sistema che vorrebbe abbattere a colpi di estintore avrebbe potuto regalargli: ma gli è andata male.
La Giunta per la autorizzazioni a procedere gli ha negato l'insindacabilità, decretando il fatto che "onorevole" o no il teppista imbellettato disse una cazzata galattica. Ed ora ne affronterà le conseguenze, come un cristiano qualunque.
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Ogni volta che Berlusconi vince le elezioni il destino (o il Dio Comunista?) si diverte a mandare in terra ogni sorta di piaga. Nel 1994 furono la Lega (e vabbe') e l'alluvione in Piemonte. Nel 2001 Al Qaeda, e ancora ne paghiamo lo scotto. Nel 2008, nell'ordine, la mega-crisi finanziaria, il terremoto ed ora la pandemia.
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Questa notizia, fatta passare sotto sostanziale silenzio dalla stampa allineata e coperta di casa nostra, è invece molto importante. Per la prima volta quella che fino ad oggi è stata solo una diceria, una teoria "eretica", quasi una leggenda metropolitana scontratasi quotidianamente contro la corazzata della certezza storica, ebbene per la prima volta trova una conferma "autorevole", forse si squarcia un velo o - quanto meno - si semina un dubbio.
Carlos afferma, come s'è sempre sospettato, che la Mambro e Fioravanti non c'entrano nulla con la strage di Bologna, ma che c'entra eccome il terrorista tedesco Thomas Kram, da sempre sospettato di coinvolgimento a causa della sua permanenza in albergo di fronte alla stazione proprio nella notte precedente l'attentato. E c'entrano, come s'è sempre sospettato, i traffici di armi dall'Iraq di Saddam Hussein alla Palestina, che avevano nell'Italia un fondamentale crocevia franco, grazie ad un accordo di sostanziale immunità agli attentati in cambio del supporto logistico. E quindi, c'entrano eccome i servizi segreti ed i governi dell'epoca, che non solo sapevano, ma attivamente agivano.
Che, quindi, quella che fu fatta passare subito come una comoda "strage neofascista" in realtà sarebbe da inquadrarsi in un ben più ampio e complesso gioco di cappa e spada a livello mondiale, non certo una novità per il nostro strategicamente piazzato paese, nel quale il governo di allora giocò un ruolo di primo piano.
E' pacifico che una tale verità (se tale è) farà una fatica immane a venire a galla: troppi anni sono passati, troppe stratificazioni culturali hanno sepolto la memoria storica ed hanno sugellato le vere o presunte responsabilità. Ma ci sono persone che sono in galera per quell'eccidio e persone che non sono in galera per lo stesso motivo. Sono giusti i ruoli? Sicuri sicuri?
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Etichette: Anni di piombo, Servizi segreti, Strage di Bologna, Terrorismo
Dal blog Sul Terrorismo:Grazie a Aribandus per la sincera risata che mi ha regalato!
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Incantevole pezzo di Davide Giacalone sulla Costituzione e sul mare di menzogne che vi ruota attorno, grazie soprattutto ai suoi sedicenti "custodi", i rottami del comunismo che sono come la gramigna. Duri a morire.
Una Repubblica fondata sulla bugiaLa Repubblica italiana è in gran parte fondata sulla bugia. Falsificazioni storiche che, a forza d’essere ripetute, snocciolando il rosario dell’ipocrisia, sono scambiate per verità. Domani è il 25 aprile, e noi ancora lamentiamo l’inesistenza di una “storia condivisa”, ancora dobbiamo fare i conti con Salò o con la guerra civile. Capita perché si è costruito sulla bugia.Ho letto, con molta attenzione, il discorso del Presidente Napolitano, pronunciato a “difesa” della Costituzione. Vi ho trovato tutti i segni della storia letta con occhiali ideologici, quindi irreale. L’uniformità dei successivi commenti, il ridursi di tutto alla polemicuzza quotidiana, dà il senso di quanto quel veleno abbia assopito le menti. Il punto principale è quello iniziale, sede d’equivoco e bugia, dove Napolitano individua le fondamenta su cui poggia la Costituzione: “l’opposizione al fascismo e la Resistenza”. Nulla d’originale, solo che ci manca un pezzo e quel che c’è non regge.La nostra Costituzione, la democrazia nella libertà, si fonda, prima di tutto, sulla conferenza di Yalta, conclusa l’11 febbraio del 1945. Anche i polacchi o gli ungheresi ebbero antifascisti e resistenti, ma non ebbero né democrazia né libertà. La differenza sta in Yalta: quegli europei finirono sotto la dittatura comunista, noi nel mondo atlantico, che ci stava ancora liberando. Cancellando questa verità si cancella l’orizzonte internazionale dalle nostre vicende storiche e, per reggere un racconto bugiardo si moltiplicano le fanfaluche.Riflettano, Napolitano ed i tanti che precedono e ripetono a pappagallo: se l’origine della nostra libertà e della nostra Costituzione fosse in antifascismo e Resistenza, ne deriverebbe che la democrazia appartiene ad una minoranza d’italiani. La grande maggioranza era fascista. Fascisti perché italiani. Per far finta di fondare la Repubblica sui valori e le idee di una minoranza, facendola passare per quasi totalità, si è falsificata anche la storia pregressa, che, difatti, ancora torna a gola, che dovrà essere vomitata, che non potrà mai essere “condivisa”, perché bugiarda.Secondo Napolitano la Costituzione “non fu mai intesa come manifesto ideologico o politico di parte”. Lo è. Proprio nella sua prima parte, quella che nessuno dice di volere toccare, che tutti sono pronti ad osannare. Lì è antiliberale ed antindividuale, subordina l’interesse di ciascuno a quello collettivo (indefinito ed indefinibile), privilegia il sociale sul personale. La definirei cattocomunista, o forse, per maggiore precisione storica, vaticantogliattiana. E’ naturale, quindi, che abbia strutturato un sistema istituzionale in cui il governo conta poco ed il Parlamento molto. Non è (solo) perché si era appena usciti da una dittatura, ma perché Togliatti era un realista, cinico. Capì che dopo Yalta non c’era spazio né per la rivoluzione (roba cui poteva credere un Pajetta) né per il governo, quindi barattò la copertura della bugia fondativa con lo spostarsi del potere in Parlamento.Così, da allora ad oggi, chiunque voglia darsi un tono ed impartirti una lezione costituzionale, ti ripete le solite fesserie, con l’aria compresa di chi ha appena pensato cose profonde. Il che porta a formidabili abbagli: citando Bobbio lo stesso Napolitano ha detto che “la denuncia dell’ingovernabilità tende a suggerire soluzioni autoritarie”. Siccome la storia ha puntualmente e sempre dimostrato il contrario, ovvero che sono i governi rassegnati alla debolezza (modello Facta) a spianare la strada alle dittature, quel che in realtà si vuol dire è: chi denuncia le nostre bugie desidera tornare al fascismo. Invece si può essere antifascisti ed anticomunisti, amanti della libertà e della democrazia, pur non aderendo al club della bugia.Adorando la dea menzogna, purtroppo, si costringe tutti a vivere il presente come tempo in cui regolare il passato, sopprimendo il futuro. Si proclama intoccabile una Costituzione che è già stata cambiata quindici volte, scassandola, per giunta fuori da sedi e contesti organici, senza clima costituente, procedendo a spizzichi e bocconi e riducendo la Carta a cassetta degli attrezzi, senza valori ideali viventi. Ecco: questi sono i nemici della Costituzione, che domani diranno le solite sciocchezze tonitruanti, ad imperitura memoria e gloria delle bugie.
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Etichette: 25 aprile, Bugie della sinistra, Comunisti, Napolitano, Politica
Ormai nel Pd è tutto un "si salvi chi può", la nave affonda velocemente ed i topi scappano come e dove possono. Icona della disastrosa situazione nella quale versa il mai nato partito di opposizione è il vignettista Sergio Staino, il quale ha evidentemente capito benissimo che nelle fila del putrescente partito non ha speranze di racimolare qualche voto ed ha pensato bene di fare il salto della quaglia verso la sinistra estrema, Sinistra e Libertà (sic!) per la precisione. Nichi Vendola, per intenderci.
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Etichette: Comunisti, Comunisti fuori dal Parlamento, Di Pietro, Partito Democratico, Politica
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Etichette: Di Pietro, Partito Democratico, Politica
Prima "invita" il premier a partecipare alle celebrazioni per il 25 Aprile, poi - quando questi accetta sorprendendo tutti - mette le mani avanti e la butta in caciara.
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Etichette: Berlusconi, Franceschini, Politica
Si diceva che Annozero andava "riequilibrata" come trasmissione. E che la cacciata di Vauro ne era l'attuazione.
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Etichette: disinformazione, informazione, RAI
Berlusconi scende in piazza il 25 aprile, e la sinistra scompare del tutto. Il sorriso smagliante del Presidente Partigiano metterà il sugello sul ridicolo maremagnum di melassa e vesti stracciate che rotea vorticosamente attorno alla data della Liberazione, giorno di festa e di ricordo per i fratelli Cervi ma non per i fratelli Govoni, momento di alta e moderna democrazia nel quale solo col comunismo c'è vera libertà.
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Etichette: 25 aprile, Berlusconi, Comunisti
«Gli italiani non sono inclini al bipartitismo», dice Massimo D'Alema in una delle sue dotte lezioni di politica. Certo, dopo che la veltroniana chiamata al "voto utile" ha distrutto la sinistra estrema e gli ecologisti e dopo che il Pdl veleggia sul 40% come fossero bruscolini, e lo fa da mesi, e non se ne vede la fine, c'è proprio da non essere inclini al bipartitismo.
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Nessun lustrascarpe è morto a causa del terremoto in Abruzzo, ed è un fatto. E' evidente che avevano una strategia, e l'hanno applicata. Erano pronti. Sono sopravvissuti. Tutti. Perché la stessa strategia non è stata messa in atto da tutto il resto della popolazione? Perché ci sono stati 300 morti ed un numero impressionante di feriti, anche gravi, quando bastava seguire i consigli della comunità degli sciuscià abruzzesi per cavarsela?
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Etichette: Beppe Grillo, Insulti, Terremoto in Abruzzo
21 tra mafiosi e trafficanti di droga se la sono cavata ed un'altra cinquantina se la caverà tra qualche mese.
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Etichette: giustizia, Ingiustizie, Marco Travaglio
Quando la libera espressione del pensiero è sistematicamente censurata si è in una dittatura, questo lo sanno anche i bambini. Quanto è successo nei giorni scorsi circa lo striscione di Militia Christi contro Gianfranco Fini ("Eluana, Fini come Ponzio Pilato") ricade pienamente nella censura dittatoriale, in questo caso della dittatura laicista.
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12:41 PM
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Etichette: Eluana Englaro, Eutanasia
Le macerie non hanno ancora finito di rotolare a terra col loro carico umano, quindi i segnali sono ancora timidi: ma l'inevitabile è dietro l'angolo. E' solo questione di ore, forse di pochissimi giorni, prima che la macchina della propaganda antigovernativa si abbatta con la sua solita ridicola furia contro Berlusconi e chiunque gli assomigli, addossandogli l'intera colpa del terremoto.
Già in quel nido di serpi che è l'Italia dei Valori (?) questa mattina si sono levate le prime voci a gracidare di responsabilità di Bertolaso che - a loro dire - non avrebbe dato peso alle previsioni di Giampaolo Giuliani, facendolo apparire un rabdomante col bastoncino in mano ed il cappello di Mago Merlino. Cloppéte-clòp, in sella a cavalcare l'onda. E per non smentirsi, anche lo sciacallo per antonomasia, l'Altro Giullare, l'odioso cantastorie Travaglio si è già dato da fare: a giudicare dalla lunghezza del pezzo col quale mette in relazione il Piano Casa del governo col terremoto, c'è da giurare che ha iniziato a scriverlo alle 3:34 con la scrivania che ancora gli ballonzolava per la stanza.
A questi signori - e a quelli che inevitabilmente li seguiranno a breve - è bene ricordare che la scienza non è una partita a tresette fatta al baretto sotto casa: evacuare un po' di città "solo" perché un collaboratore di un istituto scientifico ha sotterrato nel 2001 qualche cubo di piombo e sostiene che c'è una correlazione tra il gas radon ed i terremoti, perché se ne è accorto casualmente mentre studiava le particelle cosmiche, semplicemente NON BASTA.
Ovvio, è facile e bello dire che "lui prevede i terremoti": fa figo, riempie le pagine dei giornali, smuove le solite anime belle sempre pronte ad incoronare l'eroe di turno, il Davide che affronta il sistema-Golia, la Cassandra squattrinata ed un po' sfigata che si batte contro i mulini a vento dell'establishment governativo ed accademico. Bello, sublime. Ma fasullo.
Intendiamoci: magari Giuliani ha ragione e tra dieci anni si becca un Nobel vero (non come quello che hanno dato a Gore) ed a lui sarà intitolato il M.I.T. e, una volta morto, sarà proclamato santo per direttissima. Ma AD OGGI non c'è traccia di alcuna evidenza scientifica tale da giustificare un qualsiasi intervento preventivo basato sul suo lavoro. E, purtroppo, il terremoto di stanotte è avvenuto stanotte, invece che il 6 aprile del 2019 o del 2039.
Si faccia certamente tesoro del suo lavoro, per carità: la scienza saprà tenerne conto, oppure non lo farà se siamo di fronte ad un altro Di Bella. Ma invocare l'uomo dei miracoli e - soprattutto - crocifiggere chi non lo adora è la solita, stupida, miope, schifosissima barzelletta italiota piazzabile allo stesso livello di chi crede che l'11 settembre il WTC sia stato abbattuto dalla CIA o delle piazzate di Beppe Grillo.
I morti meritano rispetto, e tributarglielo in questo caso è facile: basta stare zitti.
Nel frattempo, agli inevitabili scettici cui gli insulti stanno venendo su come un travaso di bile, consiglio di leggersi l'intervista rilasciata da Giuliani stesso il 25 marzo scorso, che è alla base di tutta la querelle di queste ore e che - evidentemente - pochi hanno letto. Ecco cosa dice testualmente Giuliani:
«[...] Attraverso il Precursore sismico abbiamo potuto riscontrare, in questi 9 anni di studio, che il territorio di L’Aquila è interessato ogni anno nello stesso periodo da uno sciame sismico, non intenso e, per questo, in genere non percepito dalla popolazione. Quest’anno questo sciame sismico è stato più intenso e con delle scosse più forti, che sono state rilevate dalla popolazione. Lo sciame non è un fenomeno preparatorio ad un evento sismico più rilevante, né ha correlazione con grandi piogge o nevicate, come ho sentito dire da molti. E’ un fenomeno normale per una zona come quella di L’Aquila. [...]»(In foto: uno sciacallo)
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Etichette: Complottisti, disinformazione, Terremoto in Abruzzo
La furia manettara dell'Urlatore ora si è evoluta: va avanti nel tempo, vede i crimini prima che vengano commessi, fa i processi alle intenzioni. Siamo alla Precrimine.
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Etichette: Beppe Grillo, Fascismo, Uso politico della giustizia, Violenza
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Etichette: Comunisti
Era iniziata come una normale giornata di manifestazioni, con la gioiosa macchina da guerra del glorioso comunismo italiano a colorare le storiche arterie romane e l'immenso catino del Circo Massimo con i tre e più milioni di festanti ed incazzati proletari contro questo governo impresentabile e opprimente.
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Etichette: disinformazione
Una odiosa eco di insulti nei confronti del Ministro della Gioventù e presidente di Azione Giovani Giorgia Meloni (a lato) sta rapidamente facendo il giro di Internet (non linko, Google is your friend), secondo i quali il Predidente del Consiglio la avrebbe apostrofata con un termine decisamente irrispettoso alla conclusione del Congresso fondativo del Pdl; il tutto con corredo di "video-verità" su YouTube, ovviamente e palesemente manipolati.
La calunnia è un venticelloUn'auretta assai gentileChe insensibile sottileLeggermente dolcementeIncomincia a sussurrar.Piano piano terra terraSotto voce sibillandoVa scorrendo, va ronzando,Nelle orecchie della genteS'introduce destramente,E le teste ed i cervelliFa stordire e fa gonfiar.Dalla bocca fuori uscendoLo schiamazzo va crescendo:Prende forza a poco a poco,Scorre già di loco in loco,Sembra il tuono, la tempestaChe nel sen della foresta,Va fischiando, brontolando,E ti fa d'orror gelar.Alla fin trabocca, e scoppia,Si propaga si raddoppiaE produce un'esplosioneCome un colpo di cannone,Un tremuoto, un temporale,Un tumulto generaleChe fa l'aria rimbombar.E il meschino calunniatoAvvilito, calpestatoSotto il pubblico flagelloPer gran sorte va a crepar.
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Etichette: Bufale, Bugie della sinistra, disinformazione
"Benvenuta nel mondo reale", verrebbe da dirle: Ilaria d'Amico, conduttrice della trasmissione Exit su La7, s'è scontrata frontalmente con cosa sono Beppe Grillo ed il fascismo violento che egli rappresenta.
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10:56 AM
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Etichette: Beppe Grillo, disinformazione, manifestazioni violente
Un plauso al direttore de Il Giornale per aver detto quello che - pare - non si possa dire. E che se viene detto, c'è sempre chi grida alla scelleratezza ed all'irresponsabilità, senza neanche capire di cosa sta blaterando.
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Etichette: Crisi, Economia, informazione
Cristallina metafora della crisi finanziaria, su Vox Populi.
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Etichette: Crisi