L'ultima spiaggia
Inizia oggi l'ultima settimana prima delle elezioni europee ed amministrative (seguite poi dai ballottaggi e dal referendum sulla legge elettorale). E' l'ultima occasione per un Pd disperato di assestare la zampata all'odiato nemico: finora tutti i tentativi sono risultati vani.
Sentenze ad orologeria, gossip di bassissima lega, diffamazioni, finte inchieste, corruzione di falsi testimoni, sputtanamento internazionale, accuse di pedofilia, tutto è stato tentato e tutto ha fallito.
Ma ci sono ancora sei giorni ed infinite possibilità. Già oggi si è tentata la carta delle fotografie compromettenti, anche quella andata a vuoto. La cosa più probabile (conoscendo i soggetti) è che spunti fuori una qualche "super-testimone" che dirà di essere stata adescata o violentata o costretta a chissà quale prestazione in cambio di qualche favore, magari nel mondo dello spettacolo; con tanto di codazzo di super inchieste di Repubblica e di fotografie taroccate di qualche paparazzo assoldato per l'occasione.
Teniamo presente che di fronte a sé il Pd ha il baratro: l'oblio, la scomparsa definitiva dalla scena politica, lo smembramento. Che, per quella gente, significa la fine del potere. Hanno moltissimo da perdere, e lo sanno. E tra il mantenimento di questo potere e loro stessi c'è, in fondo, un maledetto settantaduenne che non vuole morire. Non lasceranno nulla di intentato, perché in questo non hanno niente da perdere.
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