Only the brave
Fa specie notare come, al di là del rumor di unghie sugli specchi, nessuno dei neomoralisti all'amatriciana che volteggiano attorno alla ragazzina napoletana e alla sua famiglia abbia le palle per dire la parola magica.
Si fanno le Dieci Domande che manco Mosè, si va a caccia del video dell'amica della cugina, si traduce in inglese l'articolo-monnezza in modo che il solito Guardian possa lanciare i suoi strali d'oltremanica per poi europeisticamete gongolare dell'ennesima pretesa fasulla figura di merda italiana, ci si avvita in inchieste, retroscena, fondi, editoriali, sermoni e pistolotti da stracciar gli attributi pure ad un morto, ma nessuno ha il coraggio di mettere in fila Berlusconi e la ragazzina nel modo giusto.
In fondo, settantadue anni e rotti mica sono un problema per uno senza mezza prostata, un pace maker e Dio solo sa quali altre diavolerie bioniche in corpo. E non dimentichiamo che - Bill docet, l'avete chiamato voi "metodo Carfagna", se non vado errato - non c'è poi stringente bisogno di faticare le proverbiali sette camicie per deliziar il reale augello.
Quindi, caro D'Avanzo, caro Lerner, caro Franceschini, cari farisei tutti, vi preghiamo: non abbiate paura di schiantarvi, mettete a dimora tutto l'encomiabile lavoro di fantasia fatto finora ed andate al sodo, fate il salto di qualità, fate l'unica domanda che è degna di essere fatta, e prendetevene la responsabilità, mettetela nero su bianco, tradotta in dieci lingue, col vostro nome sotto. «Berlusco', ma poi: te la sei trombata o no? Racconta!»
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