Ecco cosa c'era da coprire
Sono mesi che lo andiamo dicendo, e finalmente è successo. La sinistra pugliese (e barese in particolare) viene oggi travolta dal ciclone giudiziario che tutti sapevano essere alle porte e che ha generato la cortina di fumo scatenata contro il Governo ed il Presidente del Consiglio in particolare.
Eccola la "scossa" che D'Alema, che in puglia ha il suo feudo personale, cercava di deviare verso il PdL e verso Berlusconi in particolare (tanto per cambiare). Ecco il "terremoto" che, nelle intenzioni dei Franceschini, dei Beppe Grillo, dei Di Pietro e dei Travaglio (e anche di alcuni illustri saltafosso dell'altra parte) doveva asfaltare il maggiore partito italiano e la coalizione che ha stravinto tutte le elezioni, premiati da un popolo evidentemente grato e latore di fiducia.
Tra gli indagati eccellenti per favoreggiamento alla mafia, corruzione ed ogni altro tipo di reato similare, oltre ad esponenti di tutti i partiti di sinistra (e questa non è certo una notizia), c'è - guardacaso - proprio Tarantini: quello che il "braccio armato" dipietrino e del Pd, il Gruppo De Benedetti, ha tentato disperatamente di associare ad operazioni illecite (e sconce) che riguardassero Berlusconi, mentre erano proprio loro ad usarne i "servizi" come tramite e veicolo di reati di ogni tipo.
La bufala è alla luce del sole, ora. La più triste ed indecente pagina politica e del giornalismo italiani è conclusa, ora i responsabili sono nudi di fronte alla verità. E l'Italia può tornare ai suoi veri problemi, abbandonando al loro destino questi rottami di altri tempi.
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